Archivio

filter_list Filtra l’archivio per:
label_outline Categorie
insert_invitation Anno
whatshot Argomenti
person Autore
remove_red_eye Visualizza come:
list Lista
view_module Anteprima

I western di Henry King e la crisi del sogno americano

Se si dovesse considerare la carriera di Henry King in termini solamente quantitativi,  sarebbe da record. Tuttavia, all’interno di questa vastissima produzione  i campi di prova dell’american director nei confronti del western sono stati relativamente pochi. Strano, verrebbe da dire, poiché la qualifica di King di regista-feticcio dello studio system e della golden age del cinema americano implicherebbe in qualche modo un più largo confronto con quello che André Bazin chiamava “il genere americano per eccellenza”. Genere attraverso il quale il cinema americano, più che in qualsiasi altro, ha definito il suo destino storico, il suo mito fondativo, delegando alle vicende del West una sorta di missione storica di definizione dell’ethos americano, che era carente di una grande tradizione letteraria quale invece quella europea o orientale. Spesso descritto come narratore del grande sogno americano, King ha saputo mettere in discussione quel mito, rappresentando eroi outsider che si misurano con le aspettative di una più o meno piccola comunità.

“Fiore del deserto” al Cinema Ritrovato 2019

Barbara (che di cognome fa Worth, come “degna” della fatica che occorre per assicurarla a sé), è la wilderness, il fiore del deserto che né il denaro né le lusinghe della vita metropolitana possono addomesticare. L’odissea per conquistare il suo cuore va di pari passo con quella per domare una terra aspra e selvaggia, strappata ai nativi americani ma ancora dominata dalla furia degli elementi. Persino le tappe di quest’epopea amorosa coincidono fatidicamente: la hybris degli uomini dell’Est, che tentano di imbrigliare lo spirito libero del fiume Colorado, è la stessa che vale all’incauto ingegnere venuto da New York la prima delusione sentimentale; ugualmente, la fecondazione finale della donna coincide fatidicamente con quella del terreno, reso mansueto e pronto ad accogliere l’agricoltura.