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“Il soldato negro” e le contraddizioni di una nazione

Negli anni Quaranta, con l’entrata in guerra degli Stati Uniti, il cinema hollywoodiano si schiera in prima linea con opere di spirito propagandista a sostegno dell’intervento bellico, in nome di quei valori di pace, libertà e uguaglianza di cui l’America si è sempre fatta promotrice. Uno dei lavori più interessanti di questa produzione è Il soldato negro di Stuart Heisler, scritto dall’autore nero Carlton Moss e rivolto esplicitamente al pubblico afroamericano, il cui intervento bellico è rappresentato come ideale prosecuzione del contributo storico dato dal popolo black alla crescita del Paese. Il film ha il merito di essere uno dei primi a rappresentare fieramente le truppe nere, ma come la maggioranza delle pellicole bianche di quei anni su temi analoghi, la visione che offre della coeva questione afroamericana è solo parzialmente veritiera ed esclude volontariamente le questioni più scomode e spinose.