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“La baia dell’inferno” al Cinema Ritrovato 2020

È un vero gangster movie duro e crudo, La baia dell’inferno. Tuttle concede un paio di sagaci battute hard boiled d’ordinanza alla sceneggiatura ma nulla più. Eppure, per quanto il regista sia molto più serioso che nei film passati, le statue religiose disseminate ovunque nelle stanze del boss criminale e la moglie religiosissima sembrano caricate, più che di un giudizio morale, di un’amara ironia. Impossibile poi non soffermarsi sulle donne di Tuttle, al solito meravigliosi oggetti dello sguardo spettatoriale – e Tuttle riesce a erotizzare anche l’ombra di un microfono sul vestito candido e sensuale di una cantante di night club – eppure, sarà un caso, ancora una volta non lì per essere salvate, ma per aiutare l’eroe a salvarsi.