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“Lo strano amore di Martha Ivers” al Cinema Ritrovato 2020

Lo sguardo vitreo e l’espressione del volto incorruttibile e dura della giovane Martha Ivers alla vista del cadavere della zia assassinata sono già una dichiarazione d’intenti. Nessun dubbio. Nessuna esitazione. Nessun bisogno di redenzione. C’è voluto pochissimo: uccidere la donna e causa del suo malessere “è stato come respirare”, per citare il personaggio di Henry Fonda in Furore di John Ford. Alla regia di Lo strano amore di Martha Ivers c’è invece Lewis Milestone il cui film – oltre che a reggersi sulle splendide interpretazioni di Barbara Stanwyck e un Kirk Douglas alle primissime armi – parla del bisogno di allontanarsi dal proprio passato rimuovendone le macchie e dell’inevitabile senso di colpa che ne consegue. 

L’ultima marcia: “All’ovest niente di nuovo”

All’ovest niente di nuovo, film di Lewis Milestone, è tratto dal romanzo di Erich Maria Remarque Niente di nuovo sul fronte occidentale, dal quale riprende l’incisiva introduzione in cui si leggono la volontà e “il tentativo di raffigurare una generazione la quale – anche se sfuggì alle granate – venne distrutta dalla guerra”; non è un’accusa né una confessione, spiegano entrambi, ma una doverosa riflessione postuma (il libro uscì nel 1929) depurata da ogni facile retorica.