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Galleria senza fine, la Bologna fotografata (ancora)

La mostra Bologna Fotografata è stata prorogata fino al 5 febbraio, un’ultima occasione, per chi non avesse ancora visitato le sale del sottopasso di Piazza Re Enzo, in cui poter scoprire, o riscoprire, la storia di questa città. Quel che resta della Bologna che fu, ciò che è sopravvissuto ai tre secoli di sguardi divenendo un simbolo tangibile della città, ancor più delle Due Torri (quasi due superstiti), sono i portici, quel “salotto lungo la strada”, che Renzo Renzi celebra indagandone le origini e l’evoluzione nel suo Guida per camminare all’ombra (1954), una “pesante galleria senza fine” che sfocia nelle piazze ritrovando “il necessario respiro verso il cielo, la rivolta aperta all’eccesso di intimità”.

Bologna fotografata: la visita prosegue

Dopo la prima parte della visita, andiamo a esplorare più a fondo i tesori di Bologna Fotografata – Tre secoli di sguardi, la mostra organizzata dalla Cineteca di Bologna presso Sottopasso di Piazza Re Enzo dal 9 giugno. 

Bologna fotografata

La mostra Bologna Fotografata non racconta solo l’evoluzione urbanistica di una città e il susseguirsi delle vicende storiche in circa tre secoli, ma è l’occhio del fotografo il vero protagonista, fondamentale figura nota o anonima come nella locandina dell’esposizione, che dalla sua posizione privilegiata di osservatore, ritto sul basamento della fontana del Nettuno, si fa interprete dei cambiamenti del tessuto sociale e dell’assetto stradale.