“Peter von Kant” e le lacrime amare della commedia

La sequela dei tableaux vivants, la ricerca ostentata dell’artificio, l’osservazione asettica e distante dei personaggi che servivano a Fassbinder per avvicinarsi alla verità (rendendo il suo film un capolavoro immortale del cinema mondiale) lasciano il posto in Ozon a una estetica sovrabbondante e colorata, in perfetto accordo con i personaggi tragicomici del film più riusciti, come l’amica attrice Sidonie, meravigliosamente camp, e il silente ed impassibile Karl, scalzando con ironia il nichilismo tedesco che contestualizzava l’originale.