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“Vittime del peccato”: musica e moralità
All’estero, ogni cinematografia si è confrontata con queste tematiche in forme più o meno riuscite e accattivanti, in particolare quella sudamericana, dove la medesima matrice cattolica poneva la questione morale allo stesso piano dei corrispettivi italiani. Ne sono esempi i film cubani presentati al Cinema Ritrovato 2016 e ancor di più quelli messicani di questa edizione, tra cui spicca Vittime del peccato di Emilio Fernández, regista, sceneggiatore e attore tra i più prolifici nell’età d’oro del cinema nazionale. Le vicende dell’avvenente Violeta, ballerina di night-club che si accolla la cura di Juanito, figlio ripudiato di una collega, finendo per prostituirsi e trovando un apparente riscatto nella magnanimità del ricco Santiago, sono la base per una riflessione un po’ ingenua ma d’immediata presa sul pubblico in merito al conflitto tra i due insiemi di princìpi che in quegli anni si affacciavano al nuovo contesto socioculturale del Paese. Nella medesima direzione vanno anche le musiche, espressione di due universi in conflittuale contrapposizione.