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“Cronaca familiare” di Valerio Zurlini al Cinema Ritrovato 2018
Il film Cronaca familiare si apre con due foto di famiglia, ultime testimonianze di una memoria che il protagonista, Enrico, cerca di ricostruire. Dalla notizia della morte del fratello Lorenzo, inizia il racconto in prima persona della triste vicenda della sua famiglia. Marcello Mastroianni ci dimostra ancora una volta la sua grande capacità di entrare dolcemente nel cuore di un personaggio, in questo caso intimo e drammatico. Ispiratosi alla pittura di Ottone Rosai, Valerio Zurlini dipinge una Toscana desolata, con colori sbiaditi, nelle cui stradine il personaggio si perde. Enrico cammina e noi lo seguiamo di spalle, rincorrendo il filo delle sue memorie. Sempre di spalle si sofferma a guardare un quadro, attraverso cui entriamo nella dimensione del passato.
“Cronaca familiare” di Valerio Zurlini al Cinema Ritrovato 2018
Esprimere il massimo della vitalità e dell’entusiasmo morendo, legati a un letto di contenzione: è la condizione che lega inscindibilmente l’Ettore pasoliniano di Mamma Roma e Lorenzo, quell’uomo ancora bambino che esala l’ultimo respiro conservando i tratti dell’ingenua e tenera fanciullezza che Valerio Zurlini racconta in Cronaca familiare. A loro modo, sullo sfondo di due vicende che prenderanno poi le pieghe del dramma familiare e psicologico, Pasolini e Zurlini riportano sullo schermo l’indigenza e le ristrettezze fisiche e morali a cui dovevano far fronte le classi meno abbienti nel dopo guerra, il rifiuto e poi la necessità del compromesso e l’isolamento che segue alla mancanza di prospettive e risorse; se, da un lato, è come se il poeta friulano planasse sulla tragicità della storia senza macigni sul cuore, con una leggerezza che lascia spazio a parentesi umoristiche e di una tenuità che stemperano l’atmosfera di fondo – e Anna Magnani ne è la protagonista – non c’è nulla che, in Zurlini, ne addolcisca i toni o smussi gli angoli.