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Claudio Caligari nel ricordo di Luca Marinelli

Il titolo provocatorio (Se c’è un aldilà sono fottuto. Vita e cinema di Claudio Caligari) del bellissimo film di Simone Isola (produttore) e Fausto Trombetta (giornalista) sul cinema e la vita di Claudio Caligari nasce da un confronto con Valerio Mastandrea, grande amico oltreché attore consacrato nella sua immagine di “faccia proletaria” da uno dei film del regista piemontese. Se c’è un aldilà sono fottuto era una frase di Caligari riportata nella lettera a Martin Scorsese, che Mastandrea inviò alla stampa nel 2014 per denunciare le difficoltà del regista a produrre i suoi film, e per aiutarlo a finanziare e promuovere quello che poi sarebbe stato il suo ultimo lungo, Non essere cattivo (2015).

“Cecchi Gori – Una famiglia italiana” alla Festa del Cinema di Roma 2019

Si sa, la storia del cinema italiano è talmente avventurosa, picaresca, stratificata da prestarsi a mille prospettive dalle angolazioni più disparate. Un testo aperto che è al contempo storia e leggenda, cronaca e mitologia, sogno e incubo. Concentrarsi sui produttori è una delle tante possibilità, probabilmente non tra le più coltivate per quanto esistano “episodi” molto interessanti (la monografia Dino di Tullio Kezich su De Laurentiis, i documentari su Goffredo Lombardo e Franco Cristaldi). A Simone Isola, a sua volte produttore ma anche docente universitario, va riconosciuto anzitutto il merito di proseguire su questa strada, dedicata al racconto di personalità che sapevano unire la visione di un progetto artistico e la vocazione mercantile.