Andrea De Vinco
“Storia di mia moglie” e la fiammella della trasposizione
Ildikó Enyedi ha fatto una scommessa. Abbandonare la sceneggiatura per confrontarsi con un adattamento di un romanzo, nello specifico La storia di mia moglie di Milán Füst, e battere una nuova strada nel suo cinema. Un’inezia in confronto a quella che il capitano olandese Jakob Störr (Gijs Naber) fa con il destino, decidendo di sposare una donna sconosciuta incontrata in un ristorante stuzzicato da un infingardo Sergio Rubini. Non è un’esagerazione narrativa, ma la premessa ideale per un viaggio nei territori misteriosi della psicologia umana.
“Lunana” alla scoperta di un mondo
L’uomo usciva dalla caverna di Platone rimanendo abbacinato dalla bellezza di un mondo di cui aveva ignorato l’esistenza. Ugyen, il protagonista di Lunana – Il villaggio ai confini del mondo, è un insegnante insoddisfatto che viene assegnato alla scuola più remota del Bhutan per apprezzare la sua posizione lavorativa statale. Il debutto di Pawo Choyning Dorji riesce a giocare senza sforzo con gli aspetti universali della vita incorporandoli in un viaggio alla scoperta di un territorio e di una cultura esclusa dai circuiti tradizionali. La decisione di girare sul posto usando batterie a energia solare e di impiegare gli abitanti del villaggio come attori dà al film un rinfrescante senso di autenticità.