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Addio Giovinezza, commedia di Sandro Camasio e Nino Oxilia, è una delle opere più rappresentative della produzione italiana. Tra il 1913 e il 1940 vennero fatte ben quattro versioni. Tra queste le uniche superstiti o comunque visibili erano quella di Genina del 1927 e l’adattamento del 1940 ad opera di Ferdinando Maria Poggioli. Gli studiosi del cinema italiano erano da decenni in cerca della prima versione di Genina girata nel 1918 appena un anno dopo la morte di Nino Oxilia, che avrebbe probabilmente girato il film per conto proprio se non fosse morto in guerra nel 1917 dilaniato da una granata mentre l’esercito italiano si ritirava da Caporetto. Protagonista femminile è Maria Jacobini, moglie dello stesso Oxilia, che trasposta il suo enorme dolore per la perdita del marito in una Dorina particolarmente sofferente. Addio Giovinezza del 1918 era introvabile nelle Cineteche europee scoraggiando gli studiosi che comunque non si sono mai arresi. La svolta è arrivata quando il film è stato ritrovato in Giappone. La storia di questa pellicola è davvero emozionante: mentre le copie europee andavano perdute, una copia, probabilmente nei primi anni ’20, venne acquistata dal collezionista Tomijiro Komiya. Nel 1988 la copia venne ritrovata dal National Film Center giapponese, dove è stata identificata e restaurata sotto la direzione di Hiroshi Komatsu. Sebbene le condizioni delle copie fossero pessime e mancassero totalmente le didascalie, negli ultimi anni il National Film Center, Il Museo Nazionale del Cinema di Torino e la Fondazione Cineteca di Bologna hanno a lungo lavorato sul progetto ridando “voce” e anima ad un film finalmente ritrovato. Le didascalie sono infatti state reinserite dopo un attento studio. Ad esempio la grafica degli intertitoli è creata a partire da un’analisi dei film prodotti dalla Itala Film prima e dopo Addio Giovinezza. Le didascalie, invece, sono state inserite seguendo il materiale extrafilmico conservato a Torino, che contenevano il testo originale delle didascalie nella loro interezza. La pellicola, nonostante il primo restauro, era molto rovinata e alcune parti sono mancanti o quasi del tutto irrecuperabili. Fortunatamente i problemi maggiori sono nella parte iniziale resa comunque comprensibile dalle didascalie. Ora non resta che ritrovare l’Addio Giovinezza di Camasio (1913) artista che oltre a curare la sceneggiatura dell’operetta condivise con Oxilia l’infausto destino di una morte giovanile. Due dei registi più promettenti di un’intera generazione persero la vita assieme alla loro giovinezza ma soprattutto entrambi lasciano a tutti noi il rimpianto per delle carriere promettenti stroncate da un destino avverso. Intanto godiamoci la versione del ’18 e speriamo di avere presto un’edizione in DVD.

Yann Esvan