A Woman è l’ultima delle tre interpretazioni femminili che Chaplin fece in carriera. La prima fu in A Busy Day e successivamente The Masquerader. Con la proiezione di A Woman abbiamo la possibilità di notare una delle caratteristiche delle opere di Chaplin, che è quel tono scanzonato e dissacratorio con cui tratta qualsiasi aspetto del mondo che rappresenta. Questa pellicola scatenò l’ira della critica più perbenista, che ammonì Chaplin per aver portato in scena il tema del travestitismo, e in particolare per aver mostrato due donne e due uomini nell’atto di scambiarsi un bacio. Non fu il primo episodio in cui la critica attaccò Chaplin, erano in tanti a ritenere che il contenuto delle sue comiche fosse sconveniente o addirittura indecente. Queste considerazioni non provenivano solo dall’America bigotta dell’epoca, in diversi Stati, la pellicola suscito così tanto scalpore, che si dovettero attendere parecchi anni per essere proiettata. Gag memorabile quella in cui Charlot per non farsi trovare dal padre della ragazza, si ripara in una camera dove escogita uno stratagemma per fuggire. Infilandosi un vestito femminile e imbottendosi il seno con un puntaspilli intende spacciarsi per un’ amica della figlia, che gli consiglia anche di radersi i baffetti per dare più credibilità al personaggio e lo istruisce sul portamento e la corretta andatura. Così conciato Chaplin sfila per Edna offrendoci un’interpretazione femminile davvero notevole.

In The Bank Charlot fa un ingresso in scena deciso e impeccabile. Vedere il Vagabondo armeggiare tra le serrature e combinazioni del caveau nel sotterraneo fino all’apertura del gigantesco sportello, trae in inganno lo spettatore. La rivelazione della vera identità del personaggio la si ha quando ne uscirà con una scopa, un secchio e l’uniforme da inserviente. Chaplin in questo modo crea un effetto sorpresa davvero esilarante. Questa farsa svelerà alla critica, quella ancora un po’ scettica, la maturità interpretativa di Chaplin, che dovette ricredersi e ammettere di trovarsi al cospetto del genio comico. La scena finale in cui Charlot risvegliandosi dal sogno ingannevole e riprendendosi nella malinconica realtà; è la dimostrazione della grandezza di Chaplin, capace di farci illudere e sognare.

The Bank definisce lo stile di ripresa che Chaplin seguirà in molti dei suoi film successivi, che è volutamente semplice ed immediato: niente inquadrature strane, primi piani con il contagocce, nessuna ripresa da lati inconsueti, evitando tutti i virtuosismi di ripresa e montaggio se non strettamente necessari. La cinepresa asseconda i movimenti del personaggio come un occhio umano. Inoltre Chaplin durante le riprese era molto meticoloso e curava ogni dettaglio, provava e riprovava le scene finché non arrivava alla perfezione. Era uno dei registi più testardi e perfezionisti della propria generazione: pretendeva il meglio dalle sue opere e ci si dedicava anima e corpo.

 

Edoardo Perri