A Charlie Chaplin per girare una commedia bastavano solo se stesso, un parco, un poliziotto e una ragazza. In the Park ne è la prova. Chaplin, in ritardo sulla tabella di marcia assegnatagli dalla Essanay, gira velocemente il film in un parco simile a quello di Westlake a Los Angeles, dove erano ambientate alcune comiche di Sennett; e lo consegna nelle sale ad una sola settimana dall’uscita di The Champion. In questa pellicola, la maschera di Charlot si presenta un po’ regredita a quella più semplice e macchinosa degli esordi in cui la comicità è data da smorfie, calci e sassate ai danni di Bud Jamison e Leo White.

Anche By the Sea, come in In the Park fu girato alla “maniera Keystone”, durante una sola giornata, con molto vento e sulla spiaggia nei pressi di Crystal Pier. Questa pellicola è pura comicità, un godibile sketch in cui non mancano le acrobazie e le gag di Charlot. Tra tutte, i reciproci soprusi che Chaplin e Billy Amstrong si fanno e la loro successiva finta riappacificazione, davanti al chiosco dei gelati che in poco tempo si trasforma in uno scontro puro stile slapstick in cui il cono gelato viene lanciato al posto della torta alla crema. Inoltre è Imperdibile, il breve accenno al ‘numero delle pulci’, uno dei numero più popolari di Chaplin.

Mentre A Jitney Elopement è definito da molti esperti , la pellicola che separa il Chaplin “primitivo” da quello “classico”; anche se i personaggi, la trama e i differenti spazi/ set, appaiono ancora abbastanza rigidi e schematici, alcuni passaggi lasciano intravedere una leggera ma percettibile trasformazione. Si tratta di alcune scene in cui il grande artista mescola al comico situazioni sentimentali o drammatiche, ad esempio, quando Charlot si fabbrica una sigaretta mentre assiste impotente alle galanterie del suo rivale in amore, oppure la ripresa dell’inseguimento in un vasto campo e il successivo montaggio che lo fa assomigliare ad una sorta di “valzer” dell’auto o la difficoltà in cui si trova Charlot nello stare a tavole e nell’usare le posate giuste durante la cena a casa di Edna (scena che seppur timidamente prelude alla satira dell’alta società, oggetto di molte delle sue opere successive).

Si ritiene che questo film rappresenti il principio del Chaplin classico, con la prima fusione di divertimento e messaggio etico.

Edoardo Perri