Il Cinema Ritrovato 2014 è appena cominciato, ma l’inizio è stato davvero dei migliori. In sala Mastroianni, alle ore 21, il pubblico è esploso in un vocio di stupore quando la pellicola è partita. Sì perché dall’ultimo restauro di vent’anni fa sono cambiate tante cose. L’Immagine Ritrovata ha compiuto un altro miracolo con un restauro in 4K che ha restituito alla pellicola il suo splendore originale. Questo grazie alla Fondazione Friedrich Wilhelm Murnau di Wiesbaden che ha messo per la prima volta a disposizione il negativo camera custodito gelosamente dal Bundesarchiv-Filmarchiv di Berlino. Sono finalmente spariti graffi, sporcizia e contrasti esagerati. Le scenografie di Hermann Warm, Walter Reimann e Walter Röhrig tornano a brillare ed incantare. Neanche il tempo di fare attenzione a queste cose che ci siamo già tuffati nel gabinetto del Dottor Caligari, in compagnia dell’inquietante Cesare e delle sue profezie funeste. Eccoci trasportati in un mondo onirico, dove gli angoli retti sono banditi, e le forme si sciolgono e si deformano. Ci troviamo in un quadro di Magritte o, meglio ancora, in uno di De Chirico. Antonio Coppola intanto suona, e le sue note ispirate accompagnano passo per passo il pubblico, stimolando le emozioni che ci trasmettono le immagini. Poi arriva il finale, che ogni volta provoca brividi profondi per la sua intensità. Cerco sempre di chiedere a qualcuno degli spettatori più giovani i loro pareri sulle pellicole, e una in particolare mi ha stupito piacevolmente: “avevi mai visto un film muto prima d’ora?”; la risposta è stata sconcertante:“no, non mi era mai capitato, ma Caligari è forse il film più bello che io abbia mai visto”. Di fronte a queste dichiarazioni è chiaro che il Gabinetto del Dottor Caligari, pur avendo compiuto 96 anni, risulta ancora modernissimo e apprezzabile da un pubblico estremamente vario. Questo certamente è merito dell’Immagine Ritrovata, ma anche di chi, nel 1920, ha dato vita al film rendendolo il manifesto di un’epoca, forse il film che più si sedimenta all’interno dei cinefili che si approcciano al Cinema Espressionista. Non è un caso, del resto, che uno dei libri cardine della storia del cinema tedesco si intitoli From Caligari to Hitler. Fa sorridere notare come entrambi i temi siano toccati dal Cinema Ritrovato 2014.

Yann Esvan