La sezione del Cinema Ritrovato dedicata a Valentina Frascaroli propone alcuni tra i numerosi lavori dell’attrice, figura poliedrica e diva del cinema muto. Giovedì 2 luglio sono stati presentati Sacrificata! (1910 di Oreste Mentasti), Gribouillette Dactylographe (1914 di André Deed) e Il delitto della piccina (1920 di Adelardo Fernández Arias). Gribouillette Dactylographe ci presenta Valentina Frascaroli nei panni in cui siamo più abituati a vederla, ovvero quelli comici. L’espressività del viso e la sua mimica deliziano il pubblico in tutta le serie di Boireau et Griboullette, a fianco del marito André Deed (Cretinetti). Il film presentato è una breve storia di due furbi dattilografi che prendono in giro gli attempati proprietari di un’attività. Ma il sodalizio artistico con il marito non ha legato Frascaroli al genere comico, infatti tra i suoi ruoli più importanti troviamo quelli della “giovane ingenua”.
La decisione di proiettare accanto a questo cortometraggio gli altri due film ci fa apprezzare le capacità dell’attrice di sperimentarsi con ruoli tanto diversi. Nel 1910 ottiene il suo primo ruolo drammatico, nella parte di Mena, protagonista del film Sacrificata!. Mena è la figlia di un contadino, insidiata da un proprietario terriero. Nel più complesso Il delitto della piccina interpreta un’operaia contesa tra due fratelli padroni della fabbrica. La piccina, chiamata così per la sua giovane età, viene ingannata da uno dei due industriali e per legittima difesa lo uccide.

Entrambi i film hanno il valore di mettere in luce le difficoltà delle classi più povere, contadini e operai, con i più ricchi, latifondisti e industriali. Valentina Frascaroli si cala in due personaggi estremamente drammatici, che loro malgrado sono costretti a chinare il capo nei confronti del potere e devono accettare le conseguenze delle proprie azioni. In particolare il film del 1920 racconta l’Italia dell’epoca, scossa da una lunga serie di scioperi che hanno minato l’attività delle fabbriche. Il film, unico lungometraggio a colori della Arias film, di proprietà dello stesso regista, non ha passato i visti della censura proprio a causa degli argomenti trattati. Il restauro di questa pellicola ha permesso di assistere a una vera e propria prima visione, infatti il film, prima d’ora, non è mai riuscito ad arrivare nelle sale.

Chiara Maraji Biasi