Tre film particolari al Cinema Lumière per il secondo appuntamento del programma “Esposizioni”, a cura di Rinaldo Censi, nell’ambito di Art City Cinema. II primo, un divertente film del 1912 di Georges Monca, narra la storia di un artista affascinato dal cubismo ed innamorato della figlia di un pittore tradizionalista. Potranno conciliarsi amore e cubismo? Il secondo, un documentario del 1977 sull’artista americano Brice Murden. Immagini dei suoi taccuini pieni di figure e appunti. Fotografie di persone comuni e personaggi famosi appese ai muri. Murden si racconta e mostra il colore mescolato con la cera, la preparazione, la stesura sulla tela.
Infine il film Color Me Blood Red (USA/1965) di Herschell Gordon Lewis: pittore insoddisfatto della resa del colore rosso inizia ad utilizzare il sangue. Prima il suo, poi quello di altre persone.
Realizzato a bassissimo costo, con attori sconosciuti, girato in pochi giorni, mostra sangue e viscere, in una maniera più ridicola (almeno per il pubblico di oggi) che fastidiosa. Chiude La trilogia del sangue che ebbe un grande successo di pubblico. Interessante notare come Gordon Lewis utilizzi le viscere per sopperire alle risorse finanziarie. Dunque le tre opere sono molto distanti tra loro per genere e finalità. Il curatore della rassegna si diverte a metterle insieme, e possiamo dire che suscitano nello spettatore sentimenti contrastanti: sorride, è incuriosito, è divertito dal grottesco, cerca di comprendere. E se non tutto si capisce immediatamente, qualcosa però rimane. Non solo nozioni, ma nessi appena intuiti. Preserviamo la nostra visione: strana, confusa, inconsueta.
Marcella Natale