Tra le migliori proposte della terza giornata di Art City Cinema, c’è Glaucocamaleo di Luca Trevisani. Trevisani è uno dei più giovani artisti italiani premiati a livello internazionale. Ha esposto i suoi lavori in diversi musei nazionali e internazionali tra i quali: il Maxxi e il Macro di Roma, il Magasin di Grenoble, la Biennale di Architettura di Venezia, al Museion di Bolzano, al Museo di Arte Contemporanea di Tokyo, al Daimler Kunstsammlung di Berlino, al Giò Marconi (Milano), al Mambo (Bologna), al  Mehdi Chouakri (Berlino), e presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino.

 

Il film viene presentato così da Art Tribune: “Processi alchemici, passaggi di stato, identità in mutazione, metamorfosi della materia, tra realtà e metafora. Dall’eracliteo “panta rei” fino al postulato di Lavoisier su cui si fonda una legge fondamentale della fisica – nulla si crea, tutto si distrugge – Luca Trevisani, durante la sua recente residenza al Macro di Roma ha indagato il senso dell’imparmanenza in natura e il concetto di necessaria trasformazione delle cose, delle forme, delle sostanze, attraverso un nuovo ciclo di opere da titolo Identity is a cloud. Let’s write down the book of water. Al centro, come spunto concettuale e immagine di riferimento, l’elemento acquatico, capace di evocare per eccelleza l’idea del movimento ciclico, con la sua infinita serie di trasmutazioni e con la sua capacità di ottenere volumi e consistenze sempre diversi. Da qui è partito Trevisani per realizzare il suo primo film, Glaucocamaleo, girato quasi interamente al Macro, proprio nel periodo del suo soggiorno romano”.

Vedendo il film alla sezione CineMaXXi del Festival di Roma lo abbiamo molto apprezzato. Questa la presentazione dell’autore: “L’acqua ci mostra lo stato delle cose, ci mostra che nulla è immutabile, che il fluire del tempo e l’angoscia degli eventi ci costringono ad aprirci al mondo. L’acqua non è mai singola, è plurale. È un’infinita serie di forme, relazioni e contenuti. Note di regia Sono interessato a una sorta di esercizio mentale, che muove dal contenuto alla forma e da un nuovo elemento a un contenuto rivisto; un processo che termina influenzando una forma. Lavorare con materiali naturali significa lavorare con una nuvola di potenzialità da cui mi sarei aspettato di trovare un principio di ordine in me, intorno a me e nel mondo. Fin dai tempi antichi le statue costruite dai greci e romani erano usate esorcizzare la natura effimera delle cose, così come la morte stessa. Le immagini in movimento sono utilizzate per abbandonare l’eternità, per abbracciare il cambiamento continuo e per celebrare l’erosione dei confini. Il cinema è una forma di scultura in grado di creare all’interno del nostro presente. La materia e l’esistenza in generale sono un flusso continuo di pulsazioni e intensità. L’acqua non è mai singolare, è plurale, il suo ciclo è una serie infinita di forme, relazioni e contenuti, che ci insegnano che la materia e l’esistenza in generale, è un flusso continuo di pulsazioni e intensità”.

Esperienza sonora, tattile, ipnotica, il film di Trevisani si offre come oggetto inclassificabile e flusso materico di cinema e arte fusi insieme.