Con letizia parliamo dell’evento Lumière che segnerà estate e autunno bolognesi. Un evento cinefilo. Cinefilo? I Lumière che hanno inventato il cinema possono anche essere amati esteticamente? Sono solo inventori o – secondo una celebre intuizione – furono gli ultimi espressionisti? A giudicare dalle foto a colori che scattarono, c’è molto di più che un’avventura tecnica nel loro DNA. E, riguardando le versioni restaurate dei loro film, sembra di trovarsi di fronte a una prima avanguardia documentale, a una narrazione “del vero” che mai nessuna falsa contrapposizione con Georges Méliès può oscurare.

La mostra che apre il 24 giugno è un evento curato dall’Institut Lumière che per la prima volta varca i confini della Francia. L’avventura della famiglia che ha inventato il Cinematografo: Antoine, pittore e fotografo, i due figli Louis e Auguste così capaci che, ancora adolescenti, prendono le redini dell’industria di famiglia. È Louis infatti, appena diciassettenne, ad inventare la famosa Etiquette Bleue, una lastra fotografica, per l’epoca, molto sensibile che consente, per la prima volta, di fissare e riprodurre il movimento. Lo stabilimento dei Lumière è la prima industria fotografica d’Europa, e nel 1884 conta già più di 250 dipendenti. È in quegli stessi anni che si scatena una gara a colpi di brevetti ed invenzioni tra Europa e Stati Uniti: la fotografia in movimento è l’oggetto di una ricerca incessante, la cui epopea potremo raccontare anche grazie al contributo delle collezioni del Museo Nazionale del Cinema di Torino e della Cinémathèque Royale de Belgique. Sarà Louis ad inventare il Cinématographe: i Lumière sono gli ultimi inventori e allo stesso i primi autori e programmatori del cinema.

Il 1895 è la data di nascita del cinema. Il 1896, invece, 120 anni fa, è la ricorrenza dell’Anno Uno del cinema, durante il quale il cinematografo raggiunge gran parte del mondo (anche l’Italia e anche Bologna il 27 agosto 1896). Al festival verrà presentata quindi una selezione della “stagione” 1896. Del resto è da quell’anno che il Cinématographe Lumière restituisce il mondo al mondo. Per la prima volta tutti possono ammirare immagini in movimento di tutti i luoghi del pianeta. E i protagonisti non sono solo i reali e le grandi personalità, ma gli uomini e le donne, le città, i paesaggi di tutti i paesi del mondo.

Ai Lumière non si deve solo il cinematografo, ma anche una serie straordinaria di invenzioni, tra cui i bellissimi Autochromes (la prima fotografia a colori) e la proiezione in 3D. Tutto questo, e molto di più, in una mostra che ci farà ritrovare un luogo di Bologna a lungo invisibile e le origini dello sguardo moderno sul mondo.