Appuntamento d’eccezione, oggi alle 18 per l’aperitivo in Biblioteca Renzo Renzi, che sta squadernando una serie entusiasmante di autori, libri, editoria legata al cinema. Goffredo Fofi, Jacopo Chessa e Alfredo Rossi presenteranno il volume (curato dagli ultimi due insieme al grande e compianto Gianni Volpi) Barricate di carta – «Cinema&Film» e «Ombre rosse» due riviste intorno al ’68 (Mimesis Cinema), libro importantissimo perché permette, contemporaneamente, di contestualizzare storicamente l’intreccio tra cinefilia e militanza politica, e di produrre una ricca antologia di articoli “miliari” del periodo. «Cinema&Film» e «Ombre rosse» erano del resto le due riviste protagoniste della stagione culturale italiana negli anni attorno al sessantotto e hanno marcato, pur differentemente, sul piano teorico, politico e linguistico, ogni approccio successivo alla critica cinematografica. Autori giovanissimi si misuravano col mondo del cinema, della cultura e dell’agone politico attraverso la pratica furente e settaria della scrittura, per il cinema e per la vita. Tornare a questa saggistica, tuttora insuperata, è culturalmente sorprendente e rimette in qualche modo in discussione l’odierno rapporto tra cinema e critica.

Nel volume, si segnalano la presentazione fortemente autobiografica di Alberto Barbera, che come Serge Daney a proposito dei Cahiers, ricorda quando vide per la prima volta il formato lungo e stretto di «Cinema&Film» in una libreria piemontese. Poi la puntuale introduzione storica di Alfredo Rossi. Il commento di Emiliano Morreale che, in quanto esponente di spicco della generazione critica nata a cavallo tra anni Sessanta e Settanta, fa i conti con i “padri”. E il saggio di Jacopo Chessa, che inquadra la questione del “politico” nella critica di quegli anni. A seguire, l’antologia, un fiorire di interventi polemici, forti, schierati, veementi, scritti da Aprà, Faccini, Fofi, Ponzi, Ungari, Volpi e altri che sono storia (viva) della critica. Una lettura imperdibile.

Ciné-fils