Vincitore al Biografilm Festival come miglior film italiano, Napolislam ci trasporta in una dimensione decisamente inedita, facendoci immergere in una Napoli islamica più viva che mai. Dieci napoletani convertiti all’Islam, dieci storie di vita per raccontarne altre mille: uno spazzino di circa 60 anni, un rapper, un ragazzo disoccupato, una ragazza innamorata di un ragazzo musulmano… Pagano si affida a queste dieci persone per addentrarsi nei quartieri popolari di Napoli, in cui si fondono culture e religioni diverse tra loro. Ed è proprio sul confronto che il documentario si focalizza: un confronto fatto di dialogo, scambio e comprensione, tra credenti e scettici, cristiani e islamici, madre e figlia, moglie e marito: il confronto è sempre aperto.

Ciò che è importante sottolineare è che non si percepisce mai un intento moralistico, Pagano evita di giudicare, si limita ad ascoltare. C’è chi ha perso un suo caro, chi si è innamorato di una persona di una religione diversa, chi ha sentito la chiamata di Dio: ogni conversione ha le sue radici profonde in luoghi diversi dell’anima. Nessuno è stato obbligato a convertirsi: ognuna di queste persone ha scelto l’Islam non solo come religione, ma come stile di vita. L’Islam, infatti, come ci viene raccontato in maniera appassionata dai vari protagonisti, è un modello di valori da seguire per coloro che hanno letto nel Corano una risposta alle loro necessità, alla loro disillusione nei confronti di una società in crisi sotto tanti aspetti.

La spiritualità che avvolge questa scelta corrisponde alla creazione di una nuova identità: ognuna di queste persone ha infatti assunto un nuovo nome, islamico, come a sottolineare la totalità della metamorfosi. Grazie a questa trasformazione queste persone si sentono libere di reinventarsi, di essere nuovamente a proprio agio con sé stesse e ritrovano un equilibrio che la vita in qualche modo aveva loro sottratto.

È la contaminazione di culture ad emergere con forza da questo scenario insolito e a tratti anche divertente che ci mostra Pagano: come coniugare lo stile di vita islamico con quello occidentale? La devozione al Corano non esclude l’amore per la pizza e le zeppole possono diventare halal durante il Ramadan. In una città come Napoli, profondamente legata alle tradizione e alla religione cristiana, il regista apre uno spiraglio su una realtà che a tratti può sembrare quasi surreale e che ci pone davanti agli occhi un fatto: il confronto tra culture differenti può (e dovrebbe) coincidere con l‘arricchimento reciproco, non con l’annientamento.

In Napolislam non ci sono etichette o pregiudizi, ma solo uno sguardo sinceramente curioso, che tra rap napoletano e melodie musulmane, ci fa scoprire realtà molto più intrecciate di quanto sembrino.

Barbara Monti