Il regista belga Jaco Van Dormael è stato premiato al Biografilm Festival del 2010 per Mr. Nobody. In questi giorni la rassegna bolognese presenta il suo nuovo lavoro, The Brand New Testament, una commedia a sfondo religioso. La sceneggiatura, scritta a quattro mani con Thomas Gunzig, nasce da uno spunto comico e da tante domande: E se Dio esistesse e vivesse a Bruxelles? E se fosse un idiota? E se Gesù non fosse stato il suo unico figlio? E se Dio fosse stato donna, avrebbe fatto qualcos’altro del mondo in cui viviamo?

Genesi

Dio c‘è e vive a Bruxelles. Ma non è proprio come noi ce lo aspettiamo. Capelli unti, pancia da birra e modi violenti, caratterizzano il personaggio interpretato da Benoît Poelvoorde. Dio si diverte a giocare con le persone, scrivendo il destino crudele di ogni singolo essere umano. E vi siete mai chiesti perché il vostro toast cade sempre dal lato della marmellata? O perché la fila a fianco alla vostra è sempre più rapida? Ogni giorno Dio crea alacremente nuove leggi dell’universo, sadiche e contorte, che creano ostacoli agli esseri umani. Accanto a lui la sacra famiglia, un microcosmo intriso di problemi. La madre è una Dea, ormai succube del marito, che tira avanti spolverando e rassettando. JC, il figlio maggiore, è scappato di casa per andare sulla terra, ma è stato ucciso. Inoltre, in questa famiglia c’è una seconda figlia, la piccola Ea che osserva l’operato di Dio con occhi critici e consapevoli.

Esodo

La follia che caratterizza Dio porta Ea a decidere di scappare. È il momento di fermare la violenza del padre scendendo sulla terra, come aveva fatto anni prima JC. Ma prima è importante bloccare la delirante creazione: Ea entra furtiva nell’ufficio di Dio, ruba le schede dei suoi apostoli, crea confusione spedendo a tutti gli abitanti del mondo le proprie date di morte e manda in tilt il sistema operativo che gestisce i destini dell’umanità. In seguito, attraverso la lavatrice di casa, si catapulta nel mondo degli umani dove sperimenta per la prima volta il mondo reale e le ineluttabili leggi create dal padre.

I Vangeli

La piccola Ea, inseguita dal padre, per cambiare il destino deve trovare i sei apostoli che avranno il compito di riscrivere il nuovo testamento, secondo la loro visione del mondo. Gli apostoli di Ea sono personaggi molto diversi tra loro: una ragazza con un braccio finto, un assassino, un maniaco sessuale, una donna invecchiata, un triste uomo d’affari e un bambino che ama vestirsi da donna. Ovviamente anche gli apostoli sono condizionati dall’aver letto le loro date di morte, quindi questi fugaci incontri sono determinati dai rimpianti di una vita e dalle occasioni mancate.

The Brand New Testament

Un’ironica commedia dell’assurdo che mette sul piatto temi fondamentali. Primo fra tutti la ricerca dell’origine dei mali del mondo, in questo caso causati da Dio beffardo e crudele, che presto sperimenterà su se stesso le leggi da lui inventate. Inoltre racconta le persone attraverso le occasioni perse e i rimpianti, grazie alla strategia dello svelamento delle date di morte, che restituisce un’umanità in balia della propria pigrizia e del poco coraggio nell’affrontare la vita. La trama complessa è alleggerita e arricchita dalla chiave surreale che accompagna il film, rendendo la narrazione fluida e avvincente. Il regista lascia libera la sua fantasia, e grazie a questo possiamo ammirare un gruppo di galline al cinema, o quaranta uomini intenti a schiacciare noci, o ancora un gorilla che si innamora. Questo bilancia una sceneggiatura troppo complessa e che a volte non riesce ad essere esaustiva, soprattutto nel ruolo degli apostoli. Ma presto ci si dimentica presto di questi difetti nell’attesa della nuova esilarante scena, perché quanto scritto non è altro che la punta dell’iceberg di un film ricco comicità e trovate brillanti.

Chiara Maraji Biasi