Not much happened in the place we grew up in. The only exciting thing was my strong-willed sister Rowan. My big sister, who believed in herself”. Sono queste le parole della regista danese Ester Gould che aprono il documentario A Strange Love Affair With Ego, in anteprima italiana al Biografim Festival. Da subito è chiaro come Rowan, sua sorella maggiore, sia il vero fulcro della storia: ci appare bella e sicura di sé fin da bambina, nelle ricostruzioni di alcuni momenti della loro infanzia, apparentemente destinata a una vita di successo. Ma come spesso accade, l’apparenza inganna. Dietro questa smisurata fiducia nelle proprie capacità di raggiungere qualsiasi obiettivo, si cela infatti un universo fatto di fragilità, contraddizioni e disagio. Durante tutto l’arco del documentario vediamo apparire sulle immagini trascrizioni della corrispondenza tra le due sorelle, o di pensieri e impressioni della regista che, come in un mosaico, vanno a comporre tassello dopo tassello, l’evoluzione della personalità di Rowan.  Un espediente narrativo indovinato in quanto permette allo spettatore di mantenere un filo diretto con il pensiero della regista, senza avere l’ingombro di una voce fuori campo che invade ogni sequenza, appesantendola inevitabilmente.
Qual è il confine che separa la sicurezza in sé stessi dal narcisismo? Qual è il limite oltre il quale una sana autostima si trasforma in un ego smisurato? Queste sono alcune delle riflessioni cui ci spinge Gould, intrecciando la storia della sorella, a quelle di altre tre donne.  Storie diverse tra loro, ma unite da un contesto sociale che impone una predominanza dell’apparire sull’essere, attraverso le quali la regista esplora il concetto di self-love.  Ascoltando le parole di queste donne, e quelle di un terapista specializzato nel trattare il narcisismo, ci è possibile comprendere meglio i meccanismi che scaturiscono da una relazione nociva con il proprio ego.

Con un alternarsi di interviste, ricostruzioni di momenti passati, flussi di pensieri e sequenze visivamente potenti, A Strange Love Affair With Ego costituisce un’opera sfaccettata, che riesce a dare un’idea di quanto possa essere complessa al giorno d’oggi la gestione di sé stessi, della propria individualità. Un ritratto corale, non privo di momenti toccanti, in cui vengono portate alla luce le tante contraddizioni che, complici i social media, si generano nel tentativo di apparire perennemente “trionfanti”. Trionfi talvolta così pesanti da ostentare, che portano inevitabilmente a una caduta.

Barbara Monti