Come promesso, eccoci tornati ben riposati dopo una densa pausa estiva. Cinefilia Ritrovata ha comunque vissuto acquattata sia a Bologna (durante le proiezioni di film in Piazza Maggiore, proseguite fino a Ferragosto) sia altrove, in giro per festival e rassegne in Italia e in Europa. Ricominciamo da Orson Welles, tanto per non perdere i piaceri del palato cinefilo. Il progetto Cinema Ritrovato al Cinema riprende le mosse proprio da lui, questa volta per in veste di attore, visto che la Cineteca di Bologna riporta in prima visione in queste ore Il terzo uomo di Carol Reed – e riparleremo anche del regista inglese, protagonista di un omaggio al cinema Lumière. Distribuito in tutta Italia, Il terzo uomo è un film leggendario, e la presenza di Welles come attore ha sempre suscitato chiacchiere (e anche qualcosa di più) sulla presunta “influenza wellesiana” di alcune sequenze.

Oggi allora peschiamo (dai materiali in pressbook che la Cineteca ha predisposto) i ricordi di Reed:

“Ho avuto io l’idea di prendere Orson Welles. Ho cenato con lui. Avevo appena ricevuto il soggetto di Graham Greene, che avevo trovato buono, e dissi a Orson che ci sarebbe stato un ruolo formidabile per lui. Mi chiese di leggerlo, e io gli risposi: ‘Ascolta, la sceneggiatura non è pronta, ma sono certo che ti piacerà, sebbene tu non entrerai in scena che a metà del film’. ‘Preferirei entrare nell’ultimo terzo’, rispose. Una settimana dopo, ricevetti il trattamento di Greene, che accettai. A quell’epoca, David Selznick voleva che girassi Tess dei d’Urbervilles, che non mi attraeva affatto. Gli chiesi di farlo rivedere e, nel frattempo, di lasciarmi continuare con Il terzo uomo, che si poteva concludere rapidamente.

Dissi che volevo Orson e Joseph Cotten, il quale era sotto contratto con Selznick, come Alida Valli. ‘Ok per Cotten e Valli – rispose – ma non Orson’. Gli chiesi perché; sapevo bene che Orson non era sotto contratto con lui e che avrebbe preferito qualcuno della sua scuderia. E poi sapevo che un giorno Orson aveva fatto delle avances a Jennifer Jones (la seconda moglie di Selznick). Selznick voleva che Noël Coward recitasse il ruolo di Harry, il che sarebbe stato disastroso. Le discussioni proseguirono. All’inizio delle riprese, Selznick voleva ancora Noël. Alexandre Korda, il produttore, se ne fregò, e alla fine ebbi Orson.

Orson non fece problemi, se non chiedere quando avrebbe dovuto cominciare. Ripeteva di essere molto occupato. Gli dissi: ‘Ascolta, giriamo a Vienna cinque settimane. Facci sapere del tuo arrivo con due giorni d’anticipo e noi ci faremo trovare pronti. E tieniti una settimana che passeremo in studio a Londra’. Così ha fatto. È arrivato a Vienna in treno di notte. Alle 9 del mattino avevamo già finito le sue prime riprese. ‘Super!’, disse.

E poi è arrivato nelle fogne: ‘Carol, non posso fare questa parte’. ‘Che succede?’. ‘Non la posso fare. Vengo dalla California, pensa alla mia gola! Fa così freddo…’. Gli dissi: “Ascolta, Orson, tutto quello che devi fare è metterti lì, guardarti attorno, e quando vedi la polizia inizia a correre…’. ‘Carol, trova qualcun altro. Non posso lavorare in queste condizioni’. ‘Orson, Orson, le luci sono pronte, mettiti lì’. ‘Ok, ma facciamo presto’.”

E così in quattro e quattr’otto Welles sbrigò un ruolo che sarebbe rimasto nella storia.