Per farsi perdonare della lunga assenza natalizia, Cinefilia Ritrovata (mentre stiamo spogliando i moltissimi voti del nostro sondaggio annuale, di cui daremo i risultati la settimana prossima) offre un focus critico su American Sniper. In programmazione in questi giorni al cinema Lumière, il film di Clint Eastwood sta ottenendo un successo a dir poco clamoroso, a Bologna e in tutta Italia. Il tema della guerra in Iraq – e (drammaticamente in questi giorni) dello scontro tra occidente e islamismo radicale – ha evidentemente fatto breccia, anche se la durezza e l’approccio di American Sniper hanno rilanciato le mai sopite accuse di filobellicismo e patriottismo all’85enne cineasta statunitense. La critica si è divisa come non mai, ed ecco perché, a seguire, offriamo una serie di link dove leggere commenti interessanti.
Giona A. Nazzaro su “Il Manifesto” esalta il gesto di Eastwood, ne enfatizza la filosofia dell’azione e lo paragona a Fiamma che non si spegne, il controverso film di Cottafavi, accusato a sua volta di esaltazione del fascismo; Luca Malavasi, invece, attacca a testa bassa e accusa il regista di autoritarismo narrativo su Cineforum; sulla medesima testata intervengono anche altri critici, tra cui Bruno Fornara, più possibilista ma freddo; totalmente a favore, invece, Fabrizio Tassi; altrettanto “pro” anche il nostro direttore, Roy Menarini, su MyMovies; particolarmente seria, per gli standard della testata, anche la bella recensione sul blog di cinema più amato, I 400 calci; venendo ai grandi columnist anglofoni, ecco Richard Corliss sul “Time”; A. O. Scott su “New York Times”, entrambi ammiratori; duro invece Keith Phillips su “Dissolve”, il nuovo salotto della critica cinefila americana; per una girandola di articoli stranieri, tenere sempre aperto il link di Rotten Tomatoes; è ancora presto invece per le recensioni francesi, molto attese, visto che l’Italia (per una volta) è il primo paese a farlo uscire in tenitura regolare. Come si vede, tutto si può dire tranne che Clint non sappia sempre stimolare il dibattito.