Con l’arrivo del capodanno, una festa unica, si aspettano felicità e cambiamenti nella vita. Il film Karnaval’naja noc, uscito sugli schermi quando l’URSS, svegliatosi dall’ipnosi ideologica, aveva iniziato ad aspettare i cambiamenti democratici promessi, ha trovato  spettatori grati; già il titolo prometteva, infatti,  un carnevale, un particolare stato, quindi, dell’uomo e del mondo, di totale libertà, in cui tutti sono coinvolti. L’idea alla base del film è modesta: un cineconcerto con 13 esibizioni di scena. Ma le melodiche, orecchiabili canzoni di Lepin e Korostylev, esprimevano le aspettative ottimistiche di cambiamenti nella società e la protagonista L.Gurchenko, studentessa del VGIK, con la sua grazia e il suo carisma, ha conquistato gli spettatori.

Inizialmente ci furono grosse divergenze fra lo sceneggiatore e il giovane regista: quest’ultimo era inclinato verso la satira, per prendere in giro la burocrazia. Invece lo sceneggiatore e Pyriev, il direttore del Mosfilm, volevano un film gioioso, colorato, musicale, carnevalesco. Il film, collocandosi nel periodo del disgelo, abbandona i tipi, le maschere, (Lenochka Krylova, maschera dell’ottimismo e della voglia di vivere, Grisha, maschera dell’innamorato timido, Orguzov, maschera del burocrate stupido) per sostituirle con eroi vivi, con un ethos, che si comportano in modo naturale e libero. La commedia di Rjazanov è dunque priva di falso pathos.

Infatti, per esempio, Orguzov diventa un personaggio positivo, non negativo: a suo modo egli è una persona onesta, con buone intenzioni, modesto, fedele al suo dovere, sinceramente convinto di fare bene alle persone. Dunque il problema non è da trovarsi nella sua personalità, né nella piccolezza della sua anima o del suo cervello, ma nel regime che trovava, in queste persone, i bulloni perfetti per far funzionare il grande meccanismo del potere.

Anche la reazione dei giovani protagonisti nei suoi confronti è innovativa: loro fanno scherzi, lo prendono in giro, non lo prendono sul serio. Karnaval’naja noc ha preannunciato, sugli schermi, l’arrivo di un  nuovo modo di vivere che sarà chiamato schestidisiatnichestvo, anni’60. Questo film  è una delle grandi magie del cinema, il solo elisir di eterna giovinezza per ora inventato dall’uomo: nasceranno nuove generazioni, fioriranno, invecchieranno e moriranno, ma questi ragazzi in questa vecchia pellicola degli anni’ 50 sempre allo stesso modo rideranno sulla vecchiaia, parteciperanno allegramente al carnevale, butteranno confetti e, le nuove generazioni di spettatori, si caricheranno dalla loro energia indistruttibile di felicità.

Sonia Messori