Alla presenza di Tim Lanza della Cohen Collection, che ha garantito il bel restauro digitale del film, è stato proiettato – in un pomeriggio già ribattezzato “il pomeriggio della paura” (visto l’abbinamento con lo strepitoso Experiment in Terror di Blake Edwards) – il solido Sudden Fear di David Miller. Tutt’altro che un b-movie, anzi candidato a due Oscar, interpretato da una Joan Crawford non più giovane ma non ancora giunta agli horror da megera, So che mi ucciderai (titolo italiano) è una vera e propria macchina della drammaturgia.

Ciò non sorprende, visto che la protagonista è una drammaturga, che all’inizio del film – durante le prove della sua ultima commedia – fa licenziare l’attore protagonista, giudicato troppo legnoso (beffarda: è Jack Palance!). Quest’ultimo, in seguito, ordisce un piano per sedurre e spogliare la donna delle sue ricchezze. Peccato che lei se ne accorga, e imbastisca un contro-piano degno della sua creatività romanzesca. Pur con alcune deliziose ingenuità di scrittura, il film di Miller conquista perché sorretto dalla fragilità di una donna ricca e famosa, ma non amata, che si illude di essere stata “svelata” nel suo amore potenziale da un uomo qualsiasi. E invece la ricchezza è il vero attrattore, e dunque, anche se capace di difendersi e contrattaccare, la protagonista rimane sola e ingannata. Musica potentissima di Elmer Bernstein, attori molto intensi (compresa la perfida Gloria Grahame), fotografia piena di contrasti. Da riscoprire.

Ciné-fils