Easy Rider fu certamente un simbolo della rivoluzione culturale del '68 i cui protagonisti incarnano a pieno la cultura di controtendenza di quegli anni, con i loro capelli lunghi e il loro stile di vita dissoluto. Ma a 50 anni dalla produzione di questa pellicola i valori di quella cultura hippie possono ancora essere validi per i giovani d’oggi?
“Like a true nature's child / We were born, born to be wild”. Sulle note della canzone degli Steppenwolf conosciamo i due protagonisti: Wyatt con "Capitan America" e Billy con "Billy Bike"; interpretati rispettivamente da : Peter Fonda e Dennis Hopper. I due dopo aver comprato i chopper, con i soldi della vendita di una partita di cocaina, decidono di partire alla volta di New Orleans per vedere il Mardi gras. Nel viaggio in moto i due faranno varie soste: in una fattoria dove si fermeranno ad aggiustare le moto, nella comune hippie dell'autostoppista che avevano aiutato il giorno prima, nel paesino dove vengono arrestati per aver partecipato alla parata senza permessi ma in cui conoscono l'avvocato alcolizzato George, interpretato da Jack Nicholson; poi nel paese dove vengono cacciati in malo modo ed infine arrivano alla loro terra promessa: New Orleans.
Il viaggio che affrontiamo insieme ai protagonisti non è solo in sella alle moto, ma anche attraverso la cultura americana del '68. Quindi veniamo immersi in una cultura costellata di hippie, di capelloni e fricchettoni, con in sottofondo i movimenti studenteschi che si opponevano alla guerra in Vietnam. Ma gli USA del '68 non erano solo questo: era anche una lotta dei figli contro i padri e contro le vecchie ideologie discriminatorie. Questo scenario non viene mostrato esplicitamente ma comunque lo vediamo nei giovani che scappano dalle cittá per rintanarsi nella comune hippie, nel ristorante dove i nostri eroi vengono cacciati e qui emerge il problema delle vecchie generazioni che non riescono ad accettare il nuovo che avanza.
Come sappiamo questi moti studenteschi poi arrivarono fin in Europa lasciando un segno indelebile nella storia; e come questi movimenti pure Easy Rider ha lasciato un segno indelebile anche nella nostra cultura pop italiana come ci dimostra Caparezza nel suo singolo Eroe (storia di Luigi delle Bicocche) : "Da giovane il mio mito era l'attore Dennis Hopper, che in Easy Rider girava il mondo a bordo di un chopper" .
In conclusione possiamo dire che Easy Rider fu certamente un successo che non solo simboleggia la Nuova Hollywood, ma anche la ribellione del '68