Insieme alla ormai mitica serata di quiz cinefili in vista del Cinema Ritrovato 2015, con ricchi premi (ovvero dieci accrediti per il festival), questa sera ci saranno, dalle 22, anche due importanti proiezioni. La prima è Olavi Virta (1972) del compianto Peter Von Bagh, ritratto di un’icona nazionale, da vecchio, decaduto, e solo. “Quando il film fu proiettato la prima volta, i finlandesi andarono su tutte le furie – non potevano sostenere la vista della più grande voce del tango finlandese, simbolo della ricchezza e della gloria del dopoguerra, in rovina. Un capolavoro” (Olaf Möller). Dopo i 30 minuti del mediometraggio di Von Bagh, ecco l’attesa proiezione in Technicolor di Blue Hawaii con Elvis, del 1961.Sui dizionari il cinema di Presley è quasi sempre penalizzato da stroncature liquidatorie. Non si tratta, qui, di rivalutare esteticamente i suoi film o riporlo ai piani alti dei cultori, quanto piuttosto riconsiderarlo nell’ottica della cultura popolare. Il cinema di Elvis è un mondo a se stante, che vive di logiche autonome e va esperito con il gusto della cinefilia, non certo con il cipiglio del valutatore. Così scrive Paola Cristalli di Blue Hawaii sul mensile “Cineteca”: “Puro Elvis 1961, in una copia in Technicolor: abbronzato, scanzonato, torso nudo o camicia a fiori, dovrebbe lavorare nell’azienda di famiglia ma non gli va, preferisce fare la guida alle attrazioni turistiche locali (e cantare). La location hawaiana è spettacolare, ma l’attrazione vera è lui, e sotto il cielo blu di Honolulu è tutto un frullare di vibrazioni sessuali. Presley, ‘fenomeno’ meravigliosamente naturale e artificiale dell’America anni Sessanta, aveva un posto d’onore nell’olimpo cinematografico di Peter von Bagh, che a lui dedicò il suo primo libro”. La versione italiana con le canzoni di Elvis in originale servirà anche ad annunciare la sezione dedicata al Technicolor del Cinema Ritrovato, dove il ricorso a pellicole d’epoca farà rivivere colori e sfumature di un sistema (e di un periodo) irripetibile.