Tra il 1973 e il 1987 Keniji Nakazawa pubblica Hadashi no Gen, un manga in cui racconta la sua vita a Hiroshima durante la Seconda Guerra Mondiale. Dal manga sono stati realizzati numerosi live action e film di animazione. Il cinema Lumiere, tra gli eventi speciali del Future Film Festival e nell’anno del settantesimo anniversario dello scoppio della bomba atomica a Hiroshima, propone la proiezione del film in 16 mm di Masaki Mori, Hadashi no Gen (1983).

Il film è un documento realista e tragico dello scoppio della prima bomba atomica a Hiroshima, il 6 agosto 1945, raccontato attraverso le vicende di un bambino, Gen. Qualche anno dopo Hadashi no Gen, esce Pioggia Nera (1989) diretto da Shōhei Imamura, che descrive le conseguenze dell’atomica. Il film di Imamura, ha una potenza drammatica nella rappresentazione dei corpi straziati dalla bomba pari a quella del disegno animato di Mori. Ma, Hadashi no Gen, estremizza ancora di più il dolore e, sfruttando le potenzialità dell’animazione, deforma il disegno per mostrare l’orrore e il dramma attraverso gli occhi di un bambino.

Questo film, nelle prime immagini, rientra nella tradizione stilistica nipponica, con un disegno rassicurante e una narrazione a tratti ironica tipica dell’animazione giapponese. Lo scoppio della bomba atomica è violento, squarcia la normalità e trascina lo spettatore in uno scenario orrorifico. I personaggi si trasformano in zombie, corpi decrepiti, prosciugati e scheletrici che vagano senza meta sullo schermo. Occhi liquefatti e teste che lentamente si trasformano in teschi, invadono questo tragico racconto. Il disegno vira brutalmente verso i tratti di un manga horror e gli occhi di Gen si trovano impotenti a osservare il risultato dell’attacco.

Hadashi no Gen è un documento degli orrori dello scoppio della bomba, una drammatica testimonianza del suo effetto, ma anche una critica al governo giapponese, incapace di evitare una tale tragedia. Un racconto di una storia collettiva e di una tragedia familiare, doloroso ma anche necessario. A questo scenario cupo, in cui sembrano esserci solo fugaci segnali di speranza, segue Hadashi no Gen 2, il racconto degli anni dopo il 1945, dell’anima ferita del Giappone e del bisogno di ricostruire la propria esistenza, che verrà proiettato domani al Future Film Festival.

Chiara Maraji Biasi