Durante la serata del secondo giorno del Future Film Festival 2016 Raul Garcia, apprezzatissimo animatore della Disney (ha in curriculum Aladdin, Il re leone, Il gobbo di Notre Dame e Chi ha incastrato Roger Rabbit?), ha presentato personalmente il suo primo film da regista: Extraordinary Tales, in competizione per il Platinum Grand Prize. Ci sono voluti ben nove anni per portare a termine un’opera alla quale Garcia ha tenuto moltissimo, sottolineando egli stesso come l’animazione venga erroneamente considerata un genere, soprattutto per bambini. «L’animazione è una tecnica, non un genere» ha affermato durante l’incontro.

La peculiarità di Extraordinary Tales è proprio quella di essere un horror animato, percorrendo una strada decisamente inusuale. È composto da cinque episodi, adattamenti di altrettanti racconti di Edgar Allan Poe (La caduta della casa degli Usher, La verità sul caso di Mr. Valdemar, Il cuore rivelatore, Il pozzo e il pendolo, La maschera della morte rossa), connessi tra loro da alcune sequenze che vedono un corvo – personificazione dello spirito dello scrittore – dialogare con una statua – la morte – in un cimitero. Grazie a questa frame story lo spettatore riesce a calarsi sempre più a fondo nella psicologia di Poe, cogliendone mano a mano gli elementi distintivi: l’ossessione per il trapasso e per i defunti, la paura di essere dimenticato, la propensione per l’oscurità e la disperazione.

Garcia utilizza cinque differenti tecniche stilistiche, una per ogni episodio, avvalendosi di suggestioni che traggono origine dalla letteratura, dall’arte, dal fumetto e dalla fantascienza. Ritroviamo gli echi horror degli EC Comics anni Cinquanta, il bianco e nero di Alberto Breccia, visi che riprendono i tratti sofferenti di Egon Schiele: lo stile di ogni racconto è a sé stante, riuscendo comunque a garantire la massima espressività emotiva ai personaggi di Poe, ora intagliati nel legno, ora dipinti con acquerelli, ora in grafica computerizzata tridimensionale.

Garcia sceglie di non rinunciare ad una figura chiave per il racconto del terrore: il narratore. Extraordinary Tales ne ha cinque, uno per ogni extraordinary tale. Ovviamente non si tratta di narratori qualunque: per amplificare l’atmosfera macabra il regista recluta Christopher Lee (nella sua ultima interpretazione), Roger Corman, Julian Sands, Guillermo del Toro e Bela Lugosi (come ci sarà riuscito?). La scelta non poteva essere più azzeccata, trattandosi di attori e registi che hanno dedicato al genere buona parte della loro carriera artistica: chi meglio di loro potrebbe accompagnare lo spettatore nei meandri inquietanti della psiche di Poe?

Garcia, pur rimanendo il più fedele possibile agli scritti, osa e sperimenta in totale libertà, dimostrando come la creatività possa trovare espressioni originali e convincenti anche in produzioni che non vantano budget milionari.

Barbara Monti