In occasione della due giorni con ballo dedicata a Fred Astaire, vogliamo ricordare l’attore americano con la bellissima analisi (comparata con Gene Kelly) che gli dedicò il filosofo Gilles Deleuze nel volume L’immagine-tempo, nel 1985: “Lo stile di Astaire e quello di Kelly sono stati spesso contrapposti. E certo nel primo il centro di gravità trascorre fuori dal suo corpo sottile, fluttua fuori di lui, sfida la verticalità, percorre una linea che è ormai soltanto quella della sua sagoma, della sua ombra o delle sue ombre, cosicché sono queste a danzare con lui (Swing Time di Stevens). Nel secondo, invece, il centro di gravità sprofonda verticalmente in un corpo denso, per manifestare e far sollevare dall’interno quel manichino che è il ballerino. […] Kelly e Astaire si direbbero i due estremi della grazia quali li ha definiti Kleist ‘nel corpo di un uomo che non ha affatto coscienza o di colui che possiede una coscienza infinita’” (p. 75 dell’edizione italiana Ubulibri).