In India troviamo Narayanan Krishnan, uno chef stellato; a Minneapolis troviamo Allan Law, un insegnante in pensione; in Louisiana troviamo Katie Stagliano, una ragazza di 12 anni. Cosa accomuna queste tre persone, che vivono in realtà lontane e completamente differenti tra loro? “Love One Another”- amatevi gli uni gli altri- si legge sul retro del furgone che guida tutti i giorni Allan Law: proprio in questa frase si racchiude il fil rouge che lega le storie dei protagonisti. Ci troviamo infatti di fronte a tre persone che hanno scelto di dedicare la propria vita agli altri, nello specifico donando da mangiare agli affamati. Jesse Roesler, amalgamando perfettamente documentario e cinema narrativo, sceglie di condividere con il pubblico queste storie per un motivo preciso: aiutarci a riscoprire la nostra possibilità di fare la differenza. Gli affamati nel mondo sono migliaia, come le stelle marine che giacciono agonizzanti in riva al mare. Anche se ributtare in mare una stella marina non servirà a salvare tutte le altre rimaste sulla spiaggia, quell’azione avrà comunque fatto la differenza per quella stella marina. Questo concetto, espresso durante il film, ce ne spiega quindi il titolo (in italiano: “I lanciatori di stelle marine”), focalizzando l’attenzione sull’importanza di guardare oltre l’azione individuale: ogni gesto che compiamo ha un riverbero ben più ampio e il suo impatto non rimane circoscritto nel contesto in cui è svolto.

Il regista si affida alla potenza delle immagini, dando risalto a visi ed espressioni che dicono molto più di qualsiasi discorso. Attraverso primi e primissimi piani conosciamo volti che hanno una valenza universale: l’affamato sul ciglio di una strada in India, i senzatetto a Minneapolis, una famiglia bisognosa in Louisiana. Tutti questi volti sono uno specchio nel quale i tre protagonisti si riflettono e dal quale hanno assimilato l’importanza del concetto di dare agli altri.

Nonostante le tematiche affrontate – la povertà, la fame nel mondo, l’importanza di agire – siano state trattate diffusamente a livello cinematografico e non, The Starfish Throwers riesce a coinvolgere lo spettatore senza mai essere ricattatorio. Getta luce su individui che sperimentano giorno dopo giorno umiltà e compassione in maniera costruttiva, combattendo il cinismo e l’inazione che caratterizza le masse. La potenza di questo documentario risiede proprio nella semplicità del messaggio che vuole trasmettere, trovando espressione nelle parole che furono di Gandhi: sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo.

Barbara Monti