Il riso, per i thailandesi, è un alimento vitale, alla base dell’alimentazione, dal sapore antico che rimanda ad affascinanti rituali. Alla base della produzione agricola della Thailandia, questo alimento diventa anche elemento simbolo dell’economia del Paese. The song of rice è una lunga sinfonia sul riso, accompagnata da melodiose canzoni tradizionali e da colorate immagini di vita quotidiana. Colori, suoni, piccoli particolari, caratterizzano la visione che ci accompagna in tutte le fasi della coltivazione del riso, dalla semina, ai rituali collettivi. Possiamo quindi ammirare il lavoro dei contadini, la corsa con i bufali, i complessi cerimoniali, le macchiane agricole. Gran parte della narrazione è dedicata alle feste tradizionali, suggestive cerimonia filmate nelle danze tradizionali, nelle preghiere, nei piroettanti fuochi artificiali. Nella sua struttura disarmonica, grazie a scene che si alternano senza consequenzialità e a canzoni dai ritmi più diversi, il film riesce a creare un particolareggiato quadro di insieme del mondo di coltivatori di riso.

Con The song of rice (2014), Uruphong Raksasad, chiude la sua trilogia sulle comunità agricole thailandesi, composta da Stories from the North (2007) e Agrarian Utopia (2009). Una chiusura lirica, che si focalizza sul potere dell’immagine e del suono, grazie alla scelta di abolire quasi completamente i dialoghi. Proprio per questo motivo, la parola assume così un valore più intenso all’interno della narrazione: “senza riso e acqua, non ci sarà alcun progresso. La gente non potrà andare d’accordo, si uccideranno a vicenda. Ma con il riso nella pancia, saranno felici.” In poche parole, dal grande potere significativo, il regista racchiude un messaggio di denuncia, sottolineando l’importanza vitale dell’alimentazione. L’abilità del regista si riscontra nel mandare un messaggio così forte senza cadere nel tentativo di impietosire o commuovere lo spettatore, ma anzi, presentando il mondo dell’agricoltura attraverso le sue bellezze, affascinando e coinvolgendo chi guarda.

Questo documentario è un’esperienza immersiva nei rituali e nelle tradizioni thailandesi. Come nella struttura delle liriche tradizionali si alternano diverse voci, allo stesso modo The song of rice alterna sullo schermo diverse immagini e situazioni, nel tentativo di catturare l’essenza e la complessità della realtà.

Chiara Maraji Biasi