Suscita entusiasmi forse imprevisti la sezione dedicata agli episodi nel cinema italiano. Scommessa vinta da parte di Goffredo Fofi e Paolo Mereghetti, che ne sono i curatori, e che promettono una seconda edizione l’anno prossimo. In particolare, sta andando a segno il discorso storiografico alla base di questa scelta, con l’idea che nel frammento e nel film breve si nascondano sia alcune perle della commedia all’italiana sia alcuni esperimenti narrativi e simbolici dalla libertà maggiore rispetto ai lungometraggi. L’applauso entusiasta che ha salutato i titoli di coda di Scandaloso, formidabile episodio di Alta infedeltà , con Nino Manfredi, ne è conferma decisiva. A seguire, il commento critico (tratto dal catalogo) di Alice Autelitano, che al film a episodi italiano ha dedicato il volume Il cinema infranto.

Amore e adulterio sono temi centrali nella maggior parte dei film a episodi anni Sessanta, ma “la dimensione tascabile consente di trattare, oltre al sesso regolare, anche argomenti che restano tabù nelle commedie non a episodi” (Enrico Giacovelli). Come quello dell’omosessualità, introdotto da Franco Rossi in questa variazione del triangolo balneare che vede al centro delle attenzioni del biondo e aitante straniero non la moglie della coppietta in villeggiatura ma il marito interpretato da Nino Manfredi. L’episodio si fa notare anche per una certa sfumatura nel tratteggio del maschio italiano grezzo e geloso, favorito dalla cifra delicata e malinconica dell’attore Manfredi e dal ricorso alla vocepensiero che, unito alla profondità di campo, permette di giocare con ironia con le dinamiche tra i personaggi.

 

Alice Autelitano