L’ultimo film di Steven Soderbergh (e penultimo della sua carriera, visto il preannunciato ritiro), Side Effects, in proiezione al cinema Lumière, offre la possibilità di parlare del prolifico cineasta. La carriera altalenante e l’eclettismo delle scelte non hanno impedito che, negli ultimi anni e grazie a titoli sempre più sorprendenti e prismatici, Soderbergh sia divenuto una delle architravi della cinefilia contemporanea. Ebbene, di recente ha tenuto una conferenza in America dove ha parlato dell’invadenza e miopia degli Studios hollywoodiani, con precisione e tradendo probabilmente i motivi della sua stanchezza. Qui la trascrizione della rivista “Indiewire”, e qui, al fondo della pagina, la registrazione in podcast dell’intervento.