Ospitiamo gli articoli dei giovani critici di  Parole e voci dal festival, che analizzano il cinema del passato dal proprio punto di vista

Tra gli ultimi film e lezioni di cinema, anche quest’anno siamo giunti alla fine di questa edizione del Cinema Ritrovato.  Stanchezza e anche un po’ di nostalgia, ma il lavoro va portato a termine: noi “giovani critici” ci siamo quindi impegnati nel raccogliere commenti, opinioni e storie dei volti più importanti di quest’evento.
Fra questi come non intervistare Peter von Bagh, che da anni è direttore artistico del festival.

Qual è la tua impressione sul festival quest’anno? Sei soddisfatto?

Credo che la cosa sia più complessa di quanto sembri , è una cosa che non sai fino alla fine rispetto all’esito del festival, è un qualcosa che viene fuori soltanto alla fine.

C’è qualcosa che avresti voluto cambiare?

 Non credo, non cambierei nulla. Devo dire che non sono affascinato dal restauro digitale, sono della vecchia generazione e non mi piace questo tipo di supporto. Sono gli stessi film che con il digitale si vedono bene, ma non restituiscono le stesse emozioni . Bisognerebbe concentrarsi forse nel preservare gli stessi film con un supporto in pellicola ed è questo che sviluppa la cultura cinematografica.

Quando cominciasti a dirigere il Cinema Ritrovato e in che modo sei giunto a questo incarico?

Nel 2001, ma non capisco ancora ora il perché e il come. Voglio dire che venivo qui già da molti anni come spettatore prima di dirigere il festival. Quando Farinelli divenne direttore della cineteca, si era fatto impossibile per lui dirigere anche il cinema ritrovato. Semplicemente mi ha detto: “sarai il nuovo direttore”.

E non hai mai esitato?

Impossibile dirgli di no, è come diventare padrino, lo diventi e basta.

A proposito di festival del cinema, si parla molto del Midnight Sun Film Festival del quale tu sei uno dei direttori: cosa ci puoi dire su questa rassegna?

Sono da sempre responsabile del Midnight Sun Film Festival . Non l’ho ideato io, ma era un’idea completamente assurda di un regista finlandese (Anssi Mӓnttӓri) a Sodӓnkila un paesino nel nord della Finlandia. A novembre tutto era morto e buio, non c’era veramente niente in giro. Era ubriaco ed erano le 4 del mattino, guardò fuori dalla finestra completamente nera per il cielo notturno e pensò: perché non iniziare un festival internazionale del cinema qui? Ed è stato veramente l’inizio più assurdo,  Anssi chiamò i due fratelli Kaurismaki (Aki e Mika) e in seguito furono loro tre a telefonarmi dicendomi che avrei dovuto dirigere quel festival insieme a loro.

Perché proprio i fratelli Kaurismaki?

 Perché in quel periodo erano molto attivi per il cinema, erano all‘inizio della loro carriera (Mika aveva fatto solo tre film e Aki due). Aki era direttore tecnico ed era sempre in cabina di proiezione, per 5 anni non era stato visto da nessuno.  In ogni caso è un evento molto differente dal Cinema Ritrovato perché in Finlandia il Midnight Sun Film Festival  era una rassegna molto varia e per questo molto popolare, i ragazzi passavano tutto il giorno a seguirlo, magari con il pacchetto di pop-corn. È comunque una bellissima iniziativa per loro, specialmente  adesso che mancano ai giovani le possibilità di vedere quel  buon cinema che non esiste più. Ormai i film sono tutti digitali, programmati e c’è pochissima produzione locale (i film più visti sono quasi tutti americani e un po’ francesi) quando ero giovane io c’erano molti più film di produzione italiana, per esempio.

Abbiamo fatto qualche ricerca sulla tua carriera artistica (Avete trovato poco e niente, immagino! ) e abbiamo notato che benché tu sia anche regista ti sei sempre dedicato principalmente alla critica cinematografica. Era questo che avresti voluto fare all’inizio? Ad esempio, non hai mai pensato di fare l’attore?

 No no assolutamente, ho recitato ma era solo per gioco. Non mi sono mai definito un regista. Uno dei pochi film che ho girato è stato proiettato e presentato qui NDR ed era nel programma del cinema ritrovato 2 giorni fa, ma è un film da televisione, senza attori.

Un ultima domanda:  quando è nata la tua passione per il cinema?

E’ nata da quando avevo 7 anni, il primo film che vidi fu uno dei film di Chaplin che hanno per altro presentato qui, durante questa settimana. In realtà poi,ho iniziato seriamente all’età 14 anni.

Qual è il tuo regista italiano preferito?

Trovandomi in Italia devo dirne uno italiano, ed è Roberto Rossellini,  in particolare Roma città aperta.

 

NDR MUISTEIA- PIENI ELOKUVA 50-LUVUN OULUSTA (Rimembranze- Un piccolo film su Oulu negli anni 50) Finlandia, 2013. Si tratta di un film-documentario su Oulu, il paese in cui von Bagh è cresciuto. Un “ricordo agrodolce” (catalogo Cinema Ritrovato)  sui suoi anni di gioventù, ma anche una riflessione profonda sulla sua generazione.

Lucrezia Vita Finzi e Francesca Bernardi