Il web nelle ultime ore è stato scosso dai commenti dei cinefili, rattristati dalla morte di Koji Wakamatsu. Investito da un taxi a Tokyo, l’indomabile regista giapponese è morto a 76 anni dopo due giorni di agonia in ospedale, tragica fine che ricorda quella, ancora fresca, di Theo Anghelopoulos, avvenuta a gennaio in circostanze analoghe. Koji era il cineasta che meglio incarnava la dimensione anarchica di un cinema capace di abbattere ogni steccato e di spiazzare lo spettatore. Ex yakuza, autore di pinku eiga (soft core), regista di film militanti e sfrenati tra anni ’60 e ‘70, aveva ripreso negli anni Duemila a macinare pellicole senza compromessi, come United Red Army nel 2008. Da tempo gli appassionati incontravano i suoi film nelle notti di Fuori Orario, grazie alla passione di enrico ghezzi per Koji. Per conoscere Wakamatsu ottimi spunti su Sentieri Selvaggi e Filmcritica.