Da domani in programmazione al cinema Lumière (in lingua originale con sottotitoli italiani), Bling Ring riapre lo scontro tra sostenitori e oppositori di Sofia Coppola. Regista sensibile e originale nel panorama del cinema d’autore americano o viziata figlia d’arte interessata solo allo spleen dei ricchi? Cinefilia Ritrovata non può che astenersi dal giudizio, rimettendo la questione nelle mani dei suoi lettori. Qualche tesi a sostegno e a detrimento, tuttavia, la segnaliamo. Per esempio: il bel pezzo di Daniela Persico su FilmIdee, dove analizza The Bling Ring come allegoria della nuova cultura partecipativa; la recensione di Giampiero Frasca, su Cineforum Web, con lettura interpretativa dedicata all’alienazione; l’analisi di Aldo Spiniello su Sentieri Selvaggi, in cui scava proprio nell’apparenza cool del cinema di Sofia Coppola; l’articolo di Kent Jones su Film Comment dove paragona il film a Spring Breakers di Harmony Korine; il “tomatometro” di Rotten Tomatoes, dove la spaccatura percentuale conferma un bipolarismo pro-contro Sofia; la stroncatura di Ignatiy Vishnevetsky, erede di Roger Ebert sul suo sito e le perplessità di James Berardinelli su Reelviews.