Dopo Bob Dylan, è a Leonard Cohen che viene dedicata il 18 dicembre la nuova giornata che celebra il rapporto creativo tra i grandi cantautori della storia e il cinema. Cinefilia Ritrovata, insieme all’Associazione Leit Movie, ne approfitta per sondare criticamente alcuni dei titoli proposti e il loro rapporto con la colonna sonora. Cominciano da I compari.

I compari è un western atipico. L’atmosfera malinconica, crepuscolare e nostalgica in cui ci troviamo immersi sin dall’inizio ci fanno presto dimenticare l’afa, la polvere, il sole e soprattutto gli eroi che si sfidano a duello a mezzogiorno. McCabe & Mrs. Miller (questo il titolo originale) rientra in quel processo di destrutturazione dei generi che Robert Altman porta avanti dall’inizio della sua filmografia attraverso una personalissima poetica in ambito visivo e sonoro.

Se in un’analisi filmica di quest’opera non possono mancare riferimenti all’uso altmaniano dello zoom o alle ambientazioni atipiche (pioggia, neve e ghiaccio non sono topoi del genere western, anche se altri registi come il Tarantino di The Hatetful Eight hanno dato seguito a questa innovazione), è proprio la ricerca sul sonoro che assume qui per noi duplice importanza.

Innanzitutto, focalizzando l’attenzione sul tessuto sonoro del film possiamo rilevare come le conversazioni tra i personaggi siano gestite in maniera affatto particolare. Nelle scene di gruppo le voci sono costantemente sovrapposte, il che rende quasi impossibile seguire una frase dall’inizio alla fine ma nondimeno presenta la situazione sonora al massimo della sua naturalezza. Nelle scene a due questa perdita di focus si ritrova attraverso dialoghi nei quali l’estrema naturalezza delinea persone reali e non personaggi di cartapesta.

È poi importante notare come l’utilizzo della musica rivesta un ruolo di primo piano nel definire quell’atmosfera a cui abbiamo accennato. Mentre la presenza del suonatore di violino contribuisce a rendere realistico l’ambiente nelle scene in cui esegue i brani strumentali (talvolta con la tecnica del pizzicato), sono certamente le canzoni di Leonard Cohen ad avere un ruolo fondamentale in questo senso: già durante i titoli di testa The stranger song accompagna con un mood introspettivo e malinconico “lo straniero” John McCabe (Warren Beatty) mentre cavalca verso la sua meta, preannunciando il pessimismo di cui sarà imbevuta la narrazione.

La canzone era stata composta dal cantautore canadese anni prima della realizzazione del film (ma rispetto alla versione originale quella cinematografica contiene un assolo di chitarra suonato da David Lindley dopo le prime tre strofe) e inclusa nell’album di debutto “Songs from Leonard Cohen” (1967), che Altman aveva amato e ascoltato per anni e poi abbandonato. Mentre lavorava all’editing del film − per il quale non voleva un “background score”, ovvero un commento musicale scritto appositamente − il regista si imbattè di nuovo nell’album e provò a sovrapporne le canzoni al primo montaggio. Il risultato fu tanto sorprendente da spingerlo a chiedere a Cohen il permesso di inserirle nel film.

Il musicista concesse l’utilizzo per un prezzo minimo, ma nella versione definitiva Altman e il montatore Lou Lombardo tennero soltanto tre brani. Come il testo di The Stranger Song si adatta perfettamente al personaggio di McCabe (“He was just some Joseph looking for a manger”), Sisters of Mercy accompagna le prostitute nel loro stabilirsi a Presbiterian Church (“they brought me their comfort”), mentre Winter Lady sarà il tema di Mrs. Miller (Julie Christie), la partner di McCabe di cui lui si innamora (“I’m just a station on your way, I know I’m not your lover”). La perfetta aderenza dei brani di Leonard Cohen a McCabe & Mrs. Miller fu attribuita dallo stesso Altman al loro essere così radicati, impressi nel suo subconscio da indurlo ad adeguarvi inconsapevolmente determinate scene che stava girando, come se le canzoni fossero state scritte appositamente per il film.

La musica di Cohen non è certamente la sola presente nella pellicola: meritano una menzione anche i music box di Mrs. Miller da cui provengono le note della ninna nanna di Brahms (il Wiegenlied Guten Abend, gute Nacht) e del Silent Night (Stille Nacht, heilige Nacht) che accompagna la morte di Bart. È tuttavia indubbio che le canzoni del grande cantautore e i suoi riff alla chitarra riescono a fissare nella mente dello spettatore quella particolare, unica atmosfera.

Alessandro Guatti – Associazione Culturale Leitmovie