La giornata di Pasquetta ci ha svegliati con una notizia molto triste, la morte di Ciro Giorgini, straordinario cinefilo, programmatore di “Fuori Orario”, esperto wellesiano come pochi ne sono esistiti, critico a tutto campo. Impossibile per noi di Cinefilia Ritrovata non ricordarlo. Lo facciamo con le parole di Roberto Silvestri, che ci ha concesso di pubblicare ciò che ha scritto stamane sul suo profilo Facebook.
“Fondatore coraggioso del cineclub militante L’Officina di Roma, negli anni 70, quando tutta la ricchezza del cinema era sotto sequestro (pubblico e privato) e ci volevano dei guerriglieri bolscevichi lì, in quei cantieri estetico-sociali, al Filmstudio 80, al Politecnico, all’Occhio l’Orecchio e la Bocca e al Labirinto, per snidarli e liberarli. I Lubitsch, i Lang, gli Ophuls, persino i Visconti e i Murnau…. ‘Bolscevico’ poi neanche tanto perché non aveva l’arroganza di chi è dalla parte della maggioranza. Il detto ‘pessimismo della ragione e ottimismo della volontà’ descrive abbastanza bene uno sguardo dolce anarchico e amaro.
Poi eminenza grigia, fin dall’inizio, dello staff di Fuori Orario, che quegli archivi inaccessibili ha aperto, creato e socializzato per sempre. Analizzatore implacabile della memoria visiva televisiva, entomologo mai indifferente dell’immaginario, radiografo di ‘veline’ e blobbista attentissimo, dotato di occhi cubisti, e dunque degno allievo di Dziga Vertov.
Studioso fertile di classici e anticlassici, soprattutto di Orson Welles e John Ford, perché ci avevano insegnato, dentro e fuori le istituzioni, a scavare nelle apparenze e trovare il male e il bene (anche di una panoramica e di una carrellata che sono le carezze e i pugni del cinema) dove meno te lo aspetti.
Carattere appassionato e ribelle, e dunque un critico e cinefilo dal cuore sempre acceso, mai settario né fondamentalista. Stimolo appuntito e pungolo affettuoso del nostro lavoro di ‘gazzettieri matriciani nostrani’ al Manifesto (dal 1980 al 2012).
Esperto tra i più attenti alle forme nuove e alla sperimentazione, me lo ritrovai perfino al fianco di Sulmonacinema, a immaginare una rassegna concentrata sul nero, non solo sul noir….. Tessitore di cicli e super cicli raffinatissimi è stato impegnato da sempre, più di tutti noi, nelle battaglie politiche e culturali cruciali, e fino all’ultimo respiro. Ma soprattutto caro amico e amico, arguto e prezioso.
E’ morto oggi, Ciro Giorgini. Un grande abbraccio a tutta la sua famiglia, e anche a quella allargata degli amanti del cinema, cioé di una vita diversa. Non somigliava a nessun grande attore o cineasta del passato. Era uno dei nostri divi”.