Con un pizzico di ritardo, e mentre sta uscendo il numero 631, segnaliamo il bel numero 630 di Positif dedicato al neorealismo. Il dossier, curato da due mostri sacri della critica come l’italianista Jean A. Gili (che ne cura anche l’iconografia) e l’intramontabile Michel Ciment, titola nell’introduzione (traduzione nostra) “Il momento più prezioso della storia del cinema”. Ci sono saggi di Vincent Amiel (sulle origini del neorealismo negli anni Trenta), di Michael Henry sui precursori (tra cui King Vidor e Paul Fejos), del nostro Lorenzo Codelli sugli sceneggiatori, un incontro del 1992 con De Santis, e ancora analisi di Visconti, dell’infanzia nel neorealismo, delle eredità neorealiste nella commedia all’italiana, della scuola documentaria italiana anni Cinquanta. Spiccano, tra gli altri, un bel saggio di Christian Viviani su un possibile “free neorealism” tra Italia e Gran Bretagna, e articoli  sulle ramificazioni del nostro periodo d’oro tra Cinema Novo, noir, nuova onda ceca, cinema indiano, iraniano e altro ancora. Quasi 70 pagine da godere tutte d’un fiato, almeno per chi legge il francese (recuperabili a Bologna nella Biblioteca Renzo Renzi).