Risale al mese scorso la notizia che il regista Guillermo del Toro collaborerà con il celebre game designer Hideo Kojima – autore di Metal Gear Solid – al nuovo episodio di Silent Hill. Una serie che al cinema è già approdata, con un primo film discreto e un secondo assolutamente dimenticabile. Partita col botto sul versante videoludico, con due episodi considerati tra i migliori survival horror mai realizzati, è andata poi incontro a un lento e inesorabile declino. Chissà che il nuovo Silent Hills, che probabilmente non vedremo prima del 2016, non porti la serie ai fasti delle origini. Il punto, comunque, è un altro. Guillermo del Toro è solo l’ultimo regista, in ordine cronologico, ad aver compiuto il grande salto nel mondo dei videogiochi. Prima di lui una sfilza di nomi illustri, che vogliamo qui brevemente citare. A dimostrazione che il confine tra i due media è sempre più sottile.

Partiamo con Spielberg. Se è vero che il suo gioco – il puzzle game Boom Blox – risale al 2008, bisogna tornare indietro agli anni Novanta per scovare le sue prime esperienze videoludiche. Il regista americano collabora infatti alla sceneggiatura di The Dig, avventura grafica sci-fi pubblicata nel 1995; nel 1996 da una sua idea nascono Steven Spielberg’s Director’s Chair, un vero e proprio simulatore di regista, e nel 1999 Medal of Honor, sparatutto in soggettiva a tematica bellica avversario del più noto Call of Duty.
Anche lo scrittore e regista Clive Barker si dà ai videogiochi, e non tradisce la sua passione per l’horror: nel 2001 con Undying, nel 2007 con Jericho (quest’ultimo, dagli appassionati, viene ricordato per il pessimo doppiaggio italiano). Sempre nel 2007, John Woo realizza il sequel di Hard Boiled, ma lo fa attraverso un videogioco: in Stranglehold ritorna in versione digitale anche Chow Yun-Fat, già protagonista del film. Un piccolo passo indietro, al 2005, ci porta dalle parti di King Kong: in concomitanza con l’uscita del film viene pubblicato anche il tie-in dedicato, nato dalla collaborazione tra il game designer Michel Ancel e il regista Peter Jackson. Un tie-in curiosamente ben fatto, non capita tanto spesso. Nel 2011 John Carpenter partecipa alla sceneggiatura dello sparatutto horror F.E.A.R. 3, mentre John Milius si dedica allo script di Homefront.
Ci sarebbe poi da citare George Lucas, che con LucasArts ha realizzato alcune delle migliori avventure grafiche della storia e centinaia di adattamenti legati al mondo di Star Wars. Chissà però a quanti titoli avrà realmente lavorato di persona. Questa breve panoramica termina con un regista forse meno noto, che ha però collaborato a uno dei titoli più toccanti e originali dello scorso anno. Stiamo parlando di Josef Fares – regista svedese di origini libanesi – che ha dato il suo contribuito a Brothers: A Tale of Two Sons. Un’avventura dai toni fiabeschi che racconta il viaggio di due fratelli alla ricerca di una cura per il padre malato.