Ospitiamo gli articoli dei giovani critici di  Parole e voci dal festival, che analizzano il cinema del passato dal proprio punto di vista

A introdurre il film è stato il critico Jean Gili che ha esposto la struttura di quest’opera L’oro di Napoli; il film è composto da sei episodi ed è uscito nelle sale italiane nel ’54, privato di un episodio Il funeralino, il preferito di Vittorio De Sica; nel’55 esce invece nelle sale in Francia tagliato di ben due episodi Il funeralino e Il professore, si pensava che il pubblico francese non fosse in grado di capire la differenza fra “pernacchio” e “pernacchia”.

Sotto le direttive di De Sica gli attori si trasformano, migliorano e la prima cosa che fa cambiare è la camminata, si può notare molto bene il passo di Sofia Loren nel secondo episodio, che rappresenta in tutto e per tutto quello di De Sica; che grazie a quest’ultimo è riuscita ad aggiudicarsi 2 premi Oscar.

De Sica da una sua personale interpretazione riguardo il film, L’oro di Napoli secondo lui costituisce la speranza, la saggezza di attendere la morte con consapevolezza e tranquillità come solo la gente di Napoli sa fare, secondo lui Napoli è una città così piena di felicità, di allegria da cui poter trarre un gran insegnamento: quello di imparare ad aspettare la morte.

Come riportato sopra, il film è suddiviso in 6 episodi: Il guappo, nel quale troviamo come protagonista Don Severino Petrillo (interpretato da Totò) che da 10 anni si ritrova don Carmine lavarone, insediato a casa sua a dettare legge; Pizze a credito, i personaggi centrali in questa vicenda sono Sofia (Sofia Loren) e suo marito Rosario, gestori di una pizzeria che si troveranno a girare il paese alla ricerca delle pizze nelle quali l’anello di fidanzamento di Sofia potrebbe esse caduto; Il funeralino, che rappresenta l’episodio più triste di tutto il film, narra della morte di un bambino e del corteo funebre organizzato dalla madre; Teresa, in questa vicenda troviamo protagonista una prostituta, Teresa, che un anonimo corteggiatore vuole sposare, solo in seguitò scoprirà che il tutto è stato organizzato al fine di espiare una grave colpa; Il professore, il personaggio centrale in questa vicenda è Don Ersilio Miccio che per pochi spiccioli vende consigli a fidanzati gelosi, militari innamorati ecc.

L’episodio che personalmente mi ha colpito di più è stato I giocatori dove possiamo trovare De Sica nei panni del Conte Prospero, un nobile napoletano soffocato dalla moglie ricca e bruttissima ed interdetto a causa del suo vizio del gioco, cerca la sua rivincita in lunghe partite a carte con Gennarino, figlio del portiere, un bambino di 8 anni che continua a batterlo a scopa. In questo episodio Rossellini e De Sica hanno ritenuto che proprio quest’ultimo fosse il più adatto a interpretare il ruolo, visto che anche nella vita reale giocava spesso d’azzardo e perdeva sempre.

 

Francesca Bernardi