La sezione dedicata a Peter von Bagh si chiude quest’anno a ritmo di musica e dolci ricordi con Sinitaivas – Matka muistojen maisemaan (1978). Unico nel suo genere, Cielo blu – Viaggio nella terra dei ricordi è molto più che un documentario sull’industria dello spettacolo finlandese nella seconda metà del 1900. È una Finlandia in festa, una celebrazione ballata e cantata, nonostante la guerra e la povertà dominassero il paese.

Sinitaivas è la storia di iskelmä, musica popolare finlandese che dagli anni Cinquanta si diffuse tempestivamente in Finlandia e in diversi paesi d’Europa. Nel raccontarla, Peter concede allo spettatore l’opportunità di viverla, sperimentarla sulla proprio pelle, cantarla. In questa mescolanza di realtà e finzione, iskelmä è dappertutto: nei film, per strada, nelle case della gente comune. Da duetto sentimentale si trasforma in un canto tra amici, un numero di danza, un tango che coinvolge tutti. Mentre si sviluppa, cresce e vive nel popolo finlandese, questo ritmo dai mille toni e colori insegna a vivere, trasporta emozioni, comunica con passione. Attenzione però, perché “tutto questo durerà solo per un momento passeggero”, è effimero. Ma iskelmä non si fa arrestare, anzi, è proprio su questa irreversibile verità che si fonda la sua filosofia: nella fugacità dell’esistenza umana si vive di attimi che vanno colti, di piccole e forti emozioni che vanno abbracciate a qualunque costo, senza preoccuparsi di un futuro che deve ancora arrivare o di un passato che già se ne è andato. Qui, si ride della vita.

Narrato da chi l’ha sperimentata e plasmata, questa storia musicale mette in luce attori come la coppia d’oro di Tauno Palo e Ansa Ikonen, cantanti come Matti Jurva, il professionista di tango finlandese Olavi Virta (a cui Peter dedicò un documentario dallo stesso nome). Descrivono i finlandesi come impacciati ballerini che non si interessano alle loro goffaggini, anzi continuano imperterriti a ballare nello spettacolo della vita.

Iskelmä, come Peter ci tiene a enfatizzare, non è solo musica che “amalgama unico di pop, canzoni sentimentali, tango, crooning e chanson”, bensì uno stile di vita. Come Hakuna matata, iskelmä ti entra dentro per poi fondersi con la parte più profonda dell’essere, le convinzioni, i valori. Così come un’incentivo a gioire di ciò che viene offerto, questa musica finlandese è anche una tradizione, è un filo che lega le generazioni passate a quelle future. Iskelmä è un cerchio che unisce tutti senza inizio ne fine. Sogno di una notte di mezza estate, essa si perde nello scorrere del tempo e, in questo delizioso smarrirsi, coinvolge tutto a lei circostante.

 

Francesca Alberoni