Cinefilia Ritrovata sta seguendo Venezia Classici, sezione dedicata al grande cinema del passato all’interno della 73ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia (potete leggere gli articoli precedenti qui). Oggi è la volta del restauro ad opera di CSC-Cineteca Nazionale e Istituto Luce-Cinecittà in collaborazione con Dean Film di Profumo di donna, dramma del 1974 firmato Dino Risi. La scansione digitale è avvenuta presso l’Archivio Nazionale Cinema d’Impresa di Ivrea e il direttore della fotografia Claudio Cirillo ha affiancato la correzione del colore allo scopo di restituire il tono fotografico originale.

Fausto Consolo è un capitano dell’esercito rimasto cieco in seguito all’accidentale esplosione di una granata durante un’esercitazione. Assieme ad un giovane attendente intraprende un itinerario a tappe con destinazione Napoli, passando per Genova e Roma. Nella città partenopea troverà Vincenzo, anch’esso rimasto cieco nell’esplosione, e Sara, bellissima e giovane donna da sempre innamorata di lui.

Un viaggio attraverso alcune delle più belle città d’Italia che comincia con toni commediali per poi far posto al fulcro drammatico della vicenda. Un crescendo in cui i personaggi imparano a conoscersi e allo stesso tempo si fanno conoscere allo spettatore; ma anche una panoramica sull’Italia metà anni Settanta attraverso le architetture cittadine e (soprattutto) gli incontri con la prostituta genovese (interpretata da una giovane e bella Moira Orfei) e il cugino chierico romano, per il quale non mancano frecciate pungenti alla categoria.

Vittorio Gassman è maestro nel caricarsi sulle spalle il film, riuscire ad assumere un’espressività che lo rende un perfetto non vedente, ad essere, come suo solito, istrionico ed esilarante nella superficie: si ha la parvenza che nulla lo tocchi, nemmeno la sua menomazione, che sia un grande amante della vita e delle donne, le quali silenziose gli passano accanto e lui ne percepisce il profumo, vera delizia della sua esistenza. Ancor più fine è la graduale e quasi impercettibile emersione del dramma di un personaggio stanco della vita che conduce, la cui cecità forse inibisce la possibilità di credere realmente in un avvenire sereno.

Numerosi furono i riconoscimenti nazionali e internazionali per Gassman e per Profumo di donna stesso. Inoltre Martin Brest ne fece un remake nel 1993 dal titolo omonimo, con un maestoso Al Pacino nel ruolo che fu di Gassman, il quale vinse l’Oscar per la miglior interpretazione.

Stefano Careddu