Cinefilia Ritrovata sta seguendo Venezia Classici, sezione dedicata al grande cinema del passato all’interno della 73ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia (potete leggere gli articoli precedenti qui). In occasione del centenario della nascita di Luigi Comencini, la sezione ospita Tutti a casa, restauro eseguito da Filmauro in collaborazione con la Cineteca Nazionale di Roma. Risanato in digitale a partire dai negativi originali messi a disposizione dai De Laurentiis, il film trasporta gli spettatori nella polvere di un’Italia disorientata e divisa.

All’alba dell’armistizio dell’8 settembre 1943 le truppe del fronte veneto sono allo sbando. Il sottotenente Alberto Innocenzi cerca di mantenere unito il suo reggimento ma davanti al lassismo dei camerati decide di disertare e tornare dal padre. Intraprende così un viaggio in compagnia dei suoi sottoposti, il geniere Ceccarelli, il sergente Fornaciari e il soldato Codegato, ognuno impegnato a riguadagnare la strada di casa.

Road-movie ante litteram che si snoda per l’intero stivale, dalle paludi venete sino al cuore di Napoli, l’odissea dei protagonisti guida il pubblico alla scoperta di un’Italia piegata dalla guerra, riuscendo ad immortalarla con precisione ed efficacia. Indispensabili nella costruzione di un’atmosfera corale sono le identità regionali, qui affidate ai quattro protagonisti: veneto, romanesco, emiliano e napoletano si mischiano nelle discussioni dei disertori, tessendo un unico pastiche sonoro.

Le mani di Age e Scarpelli tratteggiano un Paese confuso, sospeso tra alti e bassi: furti di farina e cene di polenta, contrabbandiere senza scrupoli e preti coraggiosi, napoletani ulcerosi ma sempre affamati, tutti raccolti intorno al profilo quirite di Alberto Sordi, ligio al dovere e fedifrago, opportunista ma sentimentale. Sarà proprio lui a riscattarsi da questa doppiezza grazie agli incontri compiuti durante la sua fuga dal fronte: il viaggio diventa motore di formazione politica, capace di far maturare consapevolezza del conflitto e portare il nostro a prendere parte attivamente alla Resistenza.

Considerato uno dei migliori film di Comencini per la sua capacità di cristallizzare un periodo volatile quanto importante per l’Italia, Tutti a casa è un restauro dovuto, la riproposizione di uno dei rari documenti in cui costruzione romanzesca e memoria storica si intersecano alla perfezione.

Gregorio Zanacchi Nuti