Su una nave da crociera si incontrano ed innamorano Andrew Hoyt (Adolph Menjou), un ricco scapolo di mezz’età, Eva Mills (Joan Marsh), irrequieta ventenne, e la sorella Stella Peck (Minna Gombell). In effetti ciò che lega Andrew a Eva, e viceversa, è esclusivamente la sorella maggiore. Stella infatti proietta, nella malleabile Eva e nel suo matrimonio, una possibilità di riscatto e di vita migliore. Nè Eva né Stella vogliono tornare alla cittadina in cui vivevano. Stella fa così ripetere alla sorella minore certe frasi, come si fa con un pappagallo, per far cadere nella trappola matrimoniale lo sciocco Andrew. Eva trascina con sé il novello sposo, in quella che sarà, per lui, la più terrificante luna di miele che egli potesse desiderare, ma che per i suoi pubblici è tra i momenti più esilaranti di tutto il film. Il simpatico maggiordomo Jepson (Herbert Mundin), personaggio spassoso ed indimenticabile, aveva avvertito il suo padrone, ma quest’ultimo non gli ha dato ascolto. Andrew rimane quindi invischiato, per poco tempo, in quella assurda e caotica vita che la ventenne bionda vuole vivere: composta di balli, cinema e spettacoli ad orari improbabili.

Bachelor’s Affairs di Alfred L. Werker è quindi una commedia romantica di quel più ampio genere che, negli anni trenta, tentava di far dimenticare al suo pubblico la Depressione ed i problemi che essa portava con sé. Così in quel mondo tutto dorato, che questo film ritrae, è immancabile il lieto fine, così come sono indubbi i begli abiti, le lussuose ambientazioni déco e la vita pacifica e serena, nonostante le piccole avversità di un matrimonio sbagliato. La cattiva sorella maggiore Stella viene punita per i suoi tentativi di arrivismo, ma la sua miseria, quella che l’ha trasformata in arrivista, è solo apparentemente accennata in qualche dialogo, ma mai approfondita: per lei non c’è alcuna pietà. Ciò che trionfa è l’amore vero che vede il buon Andrew felice, per aver sistemato la piccola Eva ed anche per aver trovato una compagna più adatta alle sue esigenze.

Bachelor’s Affairs è una simpatica commedia, che vede proiettati alcuni tra i più classici cliché sulla donna e sulle vite della classe benestante americana. Tutto questo a favore di un entertainment straordinariamente obbediente e fedele ai desideri della Hollywood anni Trenta. Un film che giustamente va riscoperto sia per alcune gag fisiche, ma soprattutto per i suoi dialoghi che - come scrive Jan-Christopher Horak nel catalogo del Festival del Cinema Ritrovato - sono assolutamente “tra i più frizzanti e frenetici fra i titoli Fox, tanto da rivaleggiare per ritmo e cinismo con le produzioni Warner Bros. di quel periodo.”.