Chico lavora nelle fogne, ha un rapporto controverso con Dio che, a suo dire, gli deve ben dieci Dollari. Egli sogna di uscire dall’oscurità per diventare, come il suo vicino, uno spazzino. Il suo mestiere sotterraneo gli consente però di salvare Diane dalle grinfie della sorella maggiore: sempre armata di frusta e mani possenti. Dopo averla salvata Chico, che è burbero e rude nei modi, ma dal cuore nobile, la porta a vivere con sé nel suo piccolo paradiso: il suo appartamento, all’ultimo piano di una vecchia palazzina francese. In quel nido, vicino alle stelle, Chico e Diane si innamorano. Tutto sembra proseguire verso una strada in salita, fino a quando scoppia la Prima Guerra Mondiale.

Con i suoi personaggi di umili origini Borzage aggiunge un carattere innovativo - all’epoca il melodramma era perlopiù incentrato su persone appartenenti ad un ceto sociale agiato - fa emergere da un lato l’ideale religioso, di un Dio che non dimentica nessuna delle sue creature: neanche la più brutta e goffa. Ma dall’altro lato ciò che ne risulta è l’intenzione di una quasi totale sfiducia nell’istituzione religiosa così come nel governo. A trionfare, in guerra, sono i tassisti di Parigi. E Chico, che si definisce ateo, non perde fiducia nella sua idea di giustizia morale: così il matrimonio, non viene officiato né da un funzionario statale, né da uno religioso.

Ciò di cui la coppia vive è del loro piccolo amore e di un appuntamento quotidiano che non viene a mancare: nonostante il buio che li circonda. Il vicino di Chico, che prima della guerra lava il marciapiede su cui il prete si era fermato, torna inaspettatamente trionfante dalla sua famiglia. E, anche nel finale, Borzage fa in modo che Diane non si possa né fidare delle parole scritte dal Governo, né di quelle del prete. Gli abitanti di Parigi possono solo fidarsi del loro istinto e dell’amore che è la loro guida.

Settimo cielo è uno dei melodrammi americani tra i più noti, della fine degli anni Venti, e del suo regista Frank Borzage. Nonostante le avversità il volere di Borzage è sempre stato quello di voler fare trionfare l’amore. Un successo che il suo film, dopo quasi cent’anni, ha rinnovato in occasione del Festival del Cinema Ritrovato. Settimo cielo, capitato in una serata sfortunata, a causa delle condizioni meteorologiche, è riuscito comunque ad essere proiettato. Anche se ad acclamarlo non c’era la folla di Piazza Maggiore, la cornice dorata che il Teatro Comunale di Bologna gli ha offerto è stata comunque sorprendente. Il fascino delle file di persone in attesa per entrare, a riempire la platea e i palchi del teatro, e riuscire a vedere questo trionfo d’amore creasse un’atmosfera d’incanto. Così grazie alla partitura originale di Timothy Brock che, ha anche diretto l’Orchestra del Teatro Comunale, Settimo cielo è riuscito a prendere nuovamente vita.