C’è ancora New York in Before You Know It, come in Cubby (altro film visto a Gender Bender 2019), insieme alle sue strade affollate e ai suoi quartieri vissuti. In questo caso però non è una grande terra di opportunità, né un luogo dove poter diventare se stessi, qui New York è città natale, luogo di radici in cui si è cresciuti: un nido familiare inscindibile. Rachel (protagonista interpretata dalla stessa regista) è una giovane ragazza lesbica che passa la vita gestendo la sua famiglia e un piccolo teatro. Un padre noto autore di teatro underground, una sorella attrice stravagante e una nipote, silenziosa adolescente in cerca della propria identità, sono un nucleo familiare atipico che si contamina con l’attività teatrale, mischiando casa e lavoro. Rachel è, quindi, allo stesso tempo figura materna che si occupa di tutto e tutti, ma anche manager e responsabile dell’attività teatrale, un “capo” assoluto improbabile in una famiglia totalmente anti-convenzionale. Un incidente improvviso però distrugge l’equilibrio precario su cui si regge questo microcosmo. La morte del padre mette Rachel e sua sorella Jackie di fronte a un fatto inaspettato: il teatro è di proprietà di loro madre che hanno sempre saputo morta. Non solo è viva ma è anche una famosa attrice.
Before You Know It, secondo film diretto dall’attrice-regista Hannah Pearl Utt presentato quest’anno al Sundace Film Festival, è una commedia che gioca sulla diversità e sui cambiamenti. Ci sono, infatti, principalmente due contrapposizioni rilevanti che sorgono in superficie durante il dispiegarsi del racconto: una “caratteriale” e una scenografica. Il contrasto “caratteriale” è quello non narrativo, messo in scena da Rachel e dalla sorella Jackie. La diversità tra le due è sia comportamentale che estetica: mentre una è pacata e disciplinata, l’altra è estroversa e disordinata, una è lesbica e single, l’altra è etero e madre, una ha capelli lisci e colori spenti, l’altra ha capelli ricci e colori accesi. Sono una la spalla dell’altra, la miccia della comicità del film e del conseguente discorso sull’anti-convenzionalità dei rapporti. Il contrasto scenografico, invece, è quello più esplicitamente narrativo e di contesto. Ci sono due geografie, due ecosistemi che vengono vissuti, in due momenti cronologicamente differenti, dalle protagoniste: i luoghi del padre e, successivamente, i luoghi della madre. Due realtà opposte che si alternano: mentre lui è un teatro decadente underground e disordinato, lei è un grande studio televisivo asettico, lui è anti-conformista, sconosciuto e povero, lei è mainstream, famosa e ricca. Due contesti abitati dalle due sorelle costrette, in quanto figlie, a (ri)vivere un’esperienza quasi post-divorzio.
Oltre ad essere anche un film sulle donne (data la quasi esclusiva presenza di personaggi femminili e quella marginale dei personaggi maschili), Before You Know It è soprattutto un film sulla famiglia, come grande fardello (ma pieno di valore) con cui fare i conti sempre e comunque. Così è per Rachel, completamente immersa tra i rapporti familiari complessi, che vi entra nella prima sequenza e vi esce solo nell’ultima. Tutto il resto sta fuori.