Già, che cosa ci aspetta dopo le vacanze? Al momento in cui scriviamo, fine luglio, la situazione è curiosamente sospesa tra un'evidente, speranzosa euforia e un pessimismo cosmico. La prima è stimolata dai film (il "prodotto", lo chiamerebbe l'industria). Sono pronte centinaia di lungometraggi - spesso di alta qualità e di autori importanti - per la prossima stagione cinematografica. Il perché è noto: ai film congelati da tempo (Nanni Moretti. Wes Anderson, James Bond, ecc.) si sono aggiunti i tantissimi film girati in pandemia - o meglio nelle pause tra le varie ondate e grazie ai nuovi protocolli sanitari che hanno in parte blindato i set. Ci troveremo, insomma, in una situazione di esplosione distributiva quasi da dopo-guerra. Evviva.

Il bicchiere mezzo vuoto riguarda invece le incertezze che mordono pubblico ed esercenti (e di conseguenza tutta la filiera). Non sappiamo ancora se il green pass diventerà una consuetudine, se esso permetterà almeno alle sale cinematografiche di riempire prima o poi i posti fino al 100%, se i giovani si vaccineranno in numero sufficiente da poter entrare massicciamente in sala e premiare le pellicole prodotte soprattutto per loro (come i blockbuster) o se - fino a ottobre/novembre - prevarrà la prudenza, la voglia di stare all'aperto del nostro solare e tiepido Paese, la diffidenza verso mascherine, gel, sanificazioni e permessi scritti. Per non parlare - Dio ce ne scampi - di nuove ondate e varianti letali. 

Quel che di certo sappiamo è che il cinema si è già rialzato. Il festival di Cannes, e poi Il Cinema Ritrovato, e ancora Venezia (che seguiremo quotidianamente su questa testata) sono tutte prove evidenti dello stato di salute artistico della settima arte, oltre che della volontà ferrea di continuare a fare film - e non solo grazie ai sostegni pubblici, anche attraverso la scommessa imprenditoriale di tantissime imprese dell'industria culturale. 

Ecco perché questo editoriale di fine stagione invita soprattutto a coltivare la speranza e - perché no - anche il coraggio. In sala, con la mascherina e la vaccinazione, non si rischia davvero quasi nulla. E quel quasi è talmente piccolo che vale sicuramente la pena di uno sforzo collettivo per sostenere il grande schermo e per gettarsi nella scorpacciata più grande degli ultimi decenni. 

Nel frattempo, Cinefilia Ritrovata ricarica le batterie. Lo farà per poco tempo, appena tre settimane, per poi riprendere il 23 agosto la sua attività di recensioni, articoli e approfondimenti. Ai lettori, oltre al nostro grazie per la fedeltà con cui ci premiano e la crescita percentuale con cui ci hanno gratificato, anche un consiglio: rileggetevi a questo link tutti i nostri 92 articoli sul Cinema Ritrovato. Riguardano classici senza tempo e scoperte storiche, vanno molto al di là della contingenza del festival e possono essere centellinati sotto l'ombrellone.

Buone vacanze cinefile!